Scatto in Avanti

Arte, Arti Performative

via del Mare 138, Pavona di Castel Gandolfo, Roma / Italia, 00040, Italia
25/11/2021

La performance, realizzata in occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, vuole avere una valenza simbolica. Ribaltando la più classica delle situazioni, ovvero ‘modella nuda - fotografo vestito’, Werther Germondari, seppure con il suo consueto piglio ironico e dissacratorio, vuole tentare di restituire alle donne un po’ della dignità da sempre negata dal genere maschile nel corso della storia. È infatti da sempre la figura maschile che spoglia, letteralmente e psicologicamente, la donna, rendendola semplice pupazzo e oggetto del proprio desiderio, a discapito del rispetto che le deve essere mostrato non solo come donna, ma innanzitutto come ‘persona’. Di fatto, dunque, durante la performance Werther Germondari scatterà delle foto come in una normale sessione fotografica di posa, nello studio fotografico dello Studio Lab 138, a tutte le donne presenti che lo desidereranno. Ma in questo caso le donne fotografate dovranno essere interamente vestite, mentre il fotografo, Werther Germondari, sarà completamente nudo.

Germondari ci tiene a precisare alcuni punti, per definire meglio la performance che andrà a realizzare: “Paradossalmente qualcuno potrebbe vedere questa mia azione, realizzata in una giornata così seria ed importante, a sua volta come un atto violento verso la donna. Nel senso che quello del fotografo nudo potrebbe essere paragonato al gesto di un maniaco sessuale che si mostra nudo a una donna in un parco pubblico. Ebbene, chi conosce la mia ricerca artistica sa bene che il mio approccio esclude totalmente questo intento da parte mia. Innanzitutto nessuna donna sarà obbligata a farsi fotografare o partecipare alla performance, e chi lo accetterà dovrà leggere questa mia azione semplicemente come un goffo ma anche (spero) divertente tentativo di riparazione, una volta tanto, rispetto alla consuetudine della storia. Ci tengo poi anche a dire che l’azione che farò non deve essere vista nemmeno come una delle feste che organizzano alcuni locali in occasione dell‘8 marzo. Io non sono uno spogliarellista, sono ormai decisamente avanti con gli anni, con pancia, e sono pure poco dotato da un punto di vista ‘genitale’. Quest’ultima è infatti l’unica parte del mio corpo uguale a quella del David di Michelangelo. Chi verrà fotografato o chi assisterà alla performance non dovrà trattenersi dal ridere o sorridere vedendo il mio corpo nudo, è normale che ciò accada, e non c’è niente di male. Ma allo stesso tempo spero di far riflettere sul fatto che in fondo un corpo nudo non ha appunto niente di male. Sembra incredibile dirlo ma un corpo nudo oggi fa ancora ‘scandalo’, mentre è solo il corpo di un essere umano, e nulla di più. Vi chiedo quindi, infine, di accettare questa mia azione per quella che è, cioè uno di quei miei strani progetti che passando dall’idea alla realtà diventano piccoli tasselli per una riflessione che faccia anche ‘sorridere il cervello’, e per cercare di fare in questo caso specifico un piccolo ‘scatto in avanti’ nella lotta per la parità uomo-donna”.

Werther Germondari (Rimini, 1963). Vive e lavora a Roma. Artista visivo, performer e filmmaker indipendente. Attento a dinamiche innovative sperimentali neo-concettuali che si caratterizzano per un gusto ironico e surreale, svolge dai primi anni ottanta una ricerca attraverso numerosi media espressivi. Ha partecipato a esposizioni in gallerie private e spazi sperimentali, alternando installazioni d’ambiente, videoworks e atti performativi, focalizzando l’attenzione su elementi nascosti, attinenti a una visione reale, sociale e politica.