Screenshot

Arte, Fotografia, Altro

Museo d'arte contemporanea di Luzzana, via Castello 73, Luzzana, BG, 24079, Italia
08/02/2020 - 29/02/2020

Emanuele Bresciani è un reporter da nuovi mondi, quelli virtuali, le cui mappe si propagano ogni giorno di più nelle cartografie terrestri, nella vita, nel lavoro, nell’arte. I suoi sono reportage nelle sterminate lande retroilluminate dei videogame dove andare attraverso lo schermo, lo specchio contemporaneo di Alice, e fare ritorno con la giusta provvista per la fame di immagini è obiettivo di un’operazione complessa ed esperta che non ha nulla da invidiare alla Fotografia con la “F” maiuscola cui siamo abituati da quasi due secoli. Emanuele è uno dei pionieri a livello mondiale di una nuova arte: la Virtual Photography, conosciuta anche come In-Game Photography.
La sua personale al Museo d’Arte Contemporanea-Donazione Meli di Luzzana, nella suggestiva sede distaccata dell’ex Chiesa di San Bernardino, è una prima mondiale che parla italiano. Come The Art of Games ad Aosta nel 2009 (con tanto di benedizione del CNR) da parte di Neoludica Game Art Gallery, progetto ideato e seguito da Debora Ferrari e Luca Traini (curatori del catalogo di questa mostra e alle cui esposizioni le opere di Bresciani sono sempre presenti), o la partecipazione della stessa alla Biennale d’Arte di Venezia del 2011. I lavori di Emanuele sono le prime opere di Virtual Photography d’autore a essere esposte al di fuori dell’abituale circuito di fiere ed eventi strettamente legati al mondo dei videogiochi.
La Virtual Photography nasce come esperimento di riproduzione della fotografia classica all’interno dei mondi virtuali dei videogame tramite un software interno ai giochi stessi: il Photo Mode.
La mostra è curata da Bruno Ghislandi, che ha inoltre seguito l’esposizione che accompagna la mostra di In-Game Photography: Immagini alla deriva di giovani artisti, progetto coordinato da Agustín Sànchez che vede protagonisti 62 studenti dell’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo e dell’Accademia di Belle Arti di Verona, che espongono ciascuno uno scatto del viaggio che hanno intrapreso su Google Street View con lo scopo di riscoprire immagini dimenticate.