Sovrimpressioni*

Arte, Architettura, Fotografia

Piazza Libertà, 7, Solighetto, Treviso, 31053, Italia
05/11/2021 - 21/11/2021

Zanzotto, il paesaggio e altri immaginari
Ispirato all’opera poetica
di Andrea Zanzotto "Sovrimpressioni" (Lo Specchio, Mondadori 2001)

da un’idea di Manuel Gualandi e Diego De Martin evoluta in forma di progetto culturale

A cura di Claudio Bertorelli

Nell’ambito del Centenario Andrea Zanzotto, con il patrocinio ed il contributo della Città di Pieve di Soligo

Un altro importante appuntamento nell’ambito delle celebrazioni zanzottiane. Il prossimo 5 novembre inaugura a Solighetto (Pieve di Soligo, TV) nelle Ex Serre di Villa Brandolini, la mostra Sovrimpressioni, ispirata alla omonima raccolta di poesie del grande poeta, pubblicata per la prima volta esattamente vent’anni fa, nel 2001 da Mondadori.

Il progetto sarà a cura di Claudio Bertorelli (già direttore della Fondazione Francesco Fabbri e figura coinvolta in moltissime piattaforme di paesaggio nel panorama nazionale) e si sostanzierà in due azioni, di cui la prima costituita da un allestimento temporaneo e la seconda da una pubblicazione.

Sia in mostra che all’interno della pubblicazione dialogheranno tra loro le opere di due artisti - Manuel Gualandi e Diego De Martin - e un’antologia di testi inediti prodotti da autori provenienti da diverse discipline. Tra essi il grande paesaggista Franco Zagari, il presidente dell’Osservatorio per il Paesaggio Roberto Masiero, il critico e curatore Daniele Capra, lo scrittore Alberto Cellotto, gli accademici Roberto Zancan, Annalisa Metta, Bianca Rinaldi, il giornalista Daniele Ferrazza, Lucia Brandoli, Aldo Bonomi, Renzo di Renzo, Patrizia Laquidara, Luigi Latini, Emma Sdegno, Franciscu Sedda.

Sovrimpressioni. Le opere esposte rappresentano tredici paesaggi corrispondenti ad altrettanti luoghi del nostro territorio, realizzate con la fotografia e la sovrascrittura della materia pittorica. Fino a che punto un paesaggio rimane tale per lo sguardo? Quanto si può togliere alla riconoscibilità dei luoghi senza perdere la percezione di ciò che siamo abituati a definire ‘il reale’? Questi quadri sembrano suggerire una simile domanda, agendo sul confine della riconoscibilità e dell’identità incerta. Paesaggio quindi come luogo di contraddizioni possibili, come pretesto per uno sguardo ri-sorgivo, come ‘parola’ in cerca di una nuova definizione; parola impegnativa qui, dopo Zanzotto.

Venerdì 5 novembre ore 18:00 - in occasione del vernissage della mostra - reading di Vitaliano Trevisan