Territori del silenzio

Fotografia

Palazzo delle Arti, Via Giannini, Capodrise , CE, 81020, Italia
07/02/2021 - 07/03/2021

Cosa ne sarà domani della fotografia in un tempo di selfie e di immagini incontrollate impossibili da metabolizzare? Il punto di frattura si avverte in quella fotografia che perde la sua funzione critica a vantaggio di quella retorica di “immagini forti”, seduttive, il più delle volte capaci di orientare la realtà.
Intanto, la posta in gioco resta alta sul futuro di una certa fotografica di interpretare la realtà, che a differenza del cinema e della televisione, non richiede superfetazioni di sorta, ne suoni ne rumori.
Torna a Palazzo delle Arti la grande fotografia d’autore. Domenica 7 febbraio, alle 19:00 le ricerche fotografiche di Dario Apostoli, Luciano D’Inverno, Roberto Salgo, Franco Sortini e Francesca della Toffola, al centro di una video-mostra, che indaga i “territori del silenzio” ricognizione critica di Michelangelo Giovinale catalogo edito dalla Gutemberg edizioni.
Più che l’urgenza di uno scatto, fotografie che si alimentano nell’ascolto dei luoghi, in quella calma muta, immobile, di chi ha la necessità, prima ancora di guardare attraverso l’obiettivo, di meditare, guardando, dentro se stessi.
La scelta, -racconta Giovinale- è stata di guardare attraverso obbiettivi rivolti in luoghi dove non vi è traccia alcuna della presenza dell’uomo, fatto salvo Francesca Della Toffola, che diventa, con il suo corpo, ella stessa, parte della fotografia.
Il compito critico di una certa fotografia è quello di indagare la realtà, restituendo la misura dell’azione dell’uomo, nella storia dei luoghi.
Quei territori del silenzio, spazi urbani, aree industriali dismesse, natura, che i cinque sperimentano con fotografie dal carattere fortemente emotivo, distaccato dalla superficialità e dalla rapidità di un certo quotidiano.
Nell’esplorazione urbana delle città per Franco Sortini e nell’avanzare verso la natura, sul fiume Pò, per Dario Appostoli. Fotografie che restituiscono la cifra esperienziale nell’attraversamento dei luoghi, ma anche quel rapporto antichissimo, fra osservazione e elaborazione, che rimanda a forme classiche, quell’armonia universale, assoluta, del mondo antico.
In contrappunto, a Sortini e Apostoli la fotografia di Luciano D’Inverno e Roberto Salgo che si misurano con il gigantismo moderno. Archeologie industriali dismesse per Salgo, cattedrali nel deserto per D’Inverno. Entrambi cercano un vissuto.
Salgo, in quei luoghi di trasformazione delle materie prime, fabbriche e macchine industriali dismesse, elefantiache, D’Inverno in luoghi che contengono la materia prima della sua infanzia, lungo l’asse Napoli Nord-est mutati e denaturati.
Infine, il silenzio nella duplice interpretazione, di spazio chiuso o di vuoto assoluto. Una dialettica del vivere che inesorabilmente, pone il corpo dell’uomo, in un limite invalicabile o nella possibilità di elevarsi verso l’alto. E’ la ricerca fotografica di Francesca Della Toffola, un monito nell’era dei selfie e dell’immagine liquida dove corpo è altro da uomo e spazio altro da mondo.
Abbiamo in questo tempo di crisi generale, -dichiara il sindaco Angelo Crescente- il dovere istituzione di indicare una rotta che possa, anche attraverso la fotografica, darci la misura della realtà. Motivo per cui, con l’assessorato alla cultura diretto da Luisa d’Angelo, abbiamo voluto non arretrate sulle occasioni di confronto culturale di Palazzo delle Arti.
Ma intanto, domani, cosa ne sarà della fotografia?
La mostra che gode del patrocinio Scabec sara trasmessa alla pagina:
https://www.facebook.com/events/434447971012765