IO TU IO – Renato Vernizzi e Luca Vernizzi: un secolo di ritratti

Arte

Strada Farini 32/a , PARMA, PR, 43121, Italia
02/04/2022 - 31/07/2022

Con la mostra “IO TU IO. Renato Vernizzi e Luca Vernizzi: un secolo di ritratti” Fondazione Monteparma prosegue nella sua attività di riscoperta e valorizzazione del patrimonio artistico locale presentando, in una sorta di dialogo intergenerazionale che attraversa tutto il Novecento fino ai giorni nostri, i ritratti dell’illustre pittore di origini parmigiane Renato Vernizzi accanto a quelli del figlio Luca, artista affermato che ha saputo crescere nel solco familiare mantenendo sempre una forte originalità espressiva.
Protagonisti di questa esposizione, curata da Angelo Crespi e Carla Dini, sono, insieme ai due pittori, anche i numerosi personaggi che popolano le loro intense opere. Oltre ai componenti della famiglia, sono, infatti, tanti i volti noti del mondo culturale e artistico, alcuni dei quali fortemente legati a Parma, che rendono questa proposta particolarmente accattivante: Arturo Toscanini, Giorgio Torelli, Baldassarre Molossi, Giulietta Masina, Mariuccia Mandelli (Krizia), Giovanni Testori, Giuseppe Sgarbi, Umberto Veronesi, Paolo Crepet e Mario Andreose sono solo alcuni dei nomi celebri presenti in mostra.
Il percorso, composto da un centinaio di opere, provenienti dalla raccolta d’arte di Fondazione Monteparma e da collezionisti privati, consente di ricostruire i momenti salienti della produzione di Renato e Luca, presentando i lavori dei due pittori lungo percorsi autonomi ma anche in una interessante sezione dedicata ai raffronti, alla scoperta delle assonanze e delle divergenze che caratterizzano la loro ricerca.
Renato Vernizzi (1904-1972) ha iniziato a dipingere nella temperie del cosiddetto “ritorno all’ordine” e, nei primi anni di apprendistato, si avvicina alle nuove estetiche di Novecento, il movimento ideato da Margherita Sarfatti, che ben esemplifica in un quadro di assoluta compostezza come Donna che legge (1928). Trasferitosi da Parma a Milano, a metà degli anni Trenta, Vernizzi si rivolge con interesse ai dettami più impressionistici e luminosi del chiarismo lombardo. Più avanti, Renato, in un percorso assolutamente personale e antitetico rispetto alle forzature ideologiche dell’epoca, si concentra su una pittura che guarda - con la capacità introspettiva che lo ha sempre caratterizzato - tanto ai grandi ritrattisti cinquecenteschi quanto alle successive proposte di Manet, Boldini, Casorati e Sironi. Oltre ai ritratti di personaggi noti, spicca in Vernizzi la ricca produzione di ritratti familiari nei quali si sublima il suo stile pittorico: atti di devozione verso le persone a lui più care, per i quali predilige ritratti puri, veri e propri sguardi d’amore intrisi di sottile lirismo.
Luca Vernizzi (1941) fin da giovane sviluppa una propria originale cifra stilistica, mai in contrapposizione con quella del padre ma neppure in pedissequa continuità con lui, attraversando tutta l’arte italiana dagli anni Sessanta in poi da figurativo. Durante la sua lunga carriera, ha dipinto, al pari del padre, con uno stile spesso fuori dalle mode: coraggiosamente in antitesi alle derive minimaliste, poveriste e concettuali, si è indirizzato verso la progressiva rarefazione di ogni sovrastruttura, verso l’eliminazione di tutto ciò che non fosse essenziale alla rappresentazione, arrivando a proporre opere in cui i soggetti – persone o cose - si accampano solitari sulla tela bianca. Questa tendenza alla “rarefazione” e alla “sottrazione” si trova appunto in molti dei suoi ritratti nei quali la persona raffigurata si staglia dal fondale che, via via negli anni, si è fatto sempre più privo di altri elementi, finendo per coincidere con la semplice tela preparata. Ciò, in parte, è anche dovuto al fatto che il pittore lavora sempre con il modello dal vivo: la sua rapidità d’esecuzione non gli nega però la grande capacità di cogliere il carattere delle persone, la loro essenza, il loro status.
La mostra sarà aperta fino al 31 luglio, dal martedì alla domenica dalle ore 10.30 alle ore 17.30. La prenotazione è necessaria solo per gruppi superiori alle 8 persone. Per informazioni e prenotazioni tel. 0521 2034 oppure email: info@apeparmamuseo.it. Informazioni anche sul sito: www.apeparmamuseo.it