A tu per tu con Vesna Pavan
Arte, Design, Moda, Fotografia
Via Montenevoso 7, Milano, MI, 20131, Italia
22/06/2020 - 31/07/2020
Un’artista poliedrica con una formazione in psicologia della gestalt, una donna che dipinge le donne, impegnata in prima linea nel contrasto alla violenza di genere, tutto questo è Vesna Pavan: sangue friulano e pragmatismo milanese, un talento Made in Italy alla conquista della scena artistica internazionale
“Io sono la mia arte e la mia arte mi rappresenta” con questa frase Vesna Pavan, pittrice e art-designer, sintetizza la sua avventura professionale iniziata nel 1992, a soli 16 anni, che l’ha portata ad essere oggi un’innovatrice riconosciuta, anche al di fuori degli italici confini, per la sua inedita ricerca sul colore ribattezzata “Cromatismo Pavaniano” dal celebre critico Vittorio Sgarbi.
I tuoi dipinti comunicano qualcosa della tua personalità? Quali obiettivi ti poni mentre crei?
Il processo creativo nasce dalla capacità di sintetizzare e trasformare in immagine o scultura uno o più elaborati emotivi. È un perpetuo lavoro di autoanalisi, concentrazione e umiltà; una ricerca interiore che porta sempre più vicino alla purezza spirituale, fino a quella che definisco l’Espressione Ultima. Quando mi trovo nell’atto di materializzare un elaborato, portandolo dal pensiero ad una condizione di presenza fisica, mi rendo conto che, a realizzazione ultimata, non sono più la stessa persona che ha dato inizio all’opera. L’atto creativo, nelle sue fasi, accompagna la trasformazione dell’autore. Una comunicazione silenziosa e continua può mettere in discussione l’intero processo creativo, un’unità dove non c’è un confine, ma una mutazione. La mia ricerca è composta da diverse collezioni, ognuna nella sua unicità ed estetica, esplora un punto di vista. L’interezza del mio lavoro è un percorso volto a smaterializzare la conflittualità tra l’essere e l’apparire.
Qual è l’opera a cui sei più legata e perché?
Ogni dipinto è un dono per la mente. L’esperienza, lo studio e la sensibilità aiutano ad apprezzare a più livelli un’opera. Il gusto, l’estetica e gli stili mutano con il tempo. Io penso che un’opera crea emozione fino a quando non riesci ad interiorizzarla. Quando entra a far parte te ha esaurito apparentemente il suo compito e ti porta ad interiorizzarne più facilmente altre. Ogni esperienza ti muta. Tuttavia, anche successivamente, rivedendo la prima opera interiorizzata, proverai ancora stupore in quanto nella maturità dell’anima il parametro di lettura si acuisce rivelando aspetti prima celati.