Via Latina, Demetriade, Campo Barbarico: degrado o area archeologica?

Architettura, Fotografia, Altro

Casale del Fiscale - Parco di Tor Fiscale, Via dell'Acquedotto Felice, 120, Roma, Roma, 00178, Italia
28/06/2020 - 31/07/2020

Embrice (attività culturale, formazione, editoria digitale), qui con Giorgio Stockel e in collaborazione con l’Associazione La Torre del Fiscale O.d.V., torna per la terza volta (dopo gli appuntamenti in Galleria Embrice del marzo 2019 e al Macro Asilo nel luglio 2019) sulle aree fra Via Appia Nuova e l’Aeroporto di Centocelle, con una Mostra realizzata da Carlo Severati e Giorgio Stockel.
Sono esposti documenti fotografici, animazioni di approfondimento su ciascun luogo evidenziato in mappa, elaborati planimetrici e testi, basati su un approccio urbanistico e di lettura della consistenza fisica della città.
I materiali esposti sono un contributo alla conoscenza dello stato di fatto di una area del Suburbio romano che si estende da Porta Furba a Via dell’Almone, per tre quarti nel Municipio VII e un quarto nel Municipio VIII di Roma Capitale.
Le riprese fotografiche, ove non diversamente indicato, sono di Giorgio Stockel.
La mostra viene ospitata in un contesto che testimonia un progetto ben riuscito e sinergico tra gli abitanti del luogo e la Pubblica Amministrazione: il Parco di Torre del Fiscale. Recuperato dal degrado e dall'abusivismo, oggi offre 10 ettari di verde ben curato e due casali restaurati adibiti a servizi per i fruitori. Marcato dalla duplice linea di acquedotti antichi che in questo tratto corrono paralleli, incrociandosi e creando una suggestiva visione, offre per di più al visitatore una maggiore "presenza storica": la torre medievale alta 30 metri, mirabilmente integra, sulla quale il Mibac ha investito oltre un milione di euro per il restauro e per l'illuminazione notturna.
I limiti del Parco, strenuamente difesi da una cittadinanza attiva che si identifica nell'attuale Associazione Concessionaria La Torre del Fiscale O.d.V. Onlus, segnano il confine con le evidenti trasformazioni urbanistiche disordinate e degradanti che hanno interrotto nel tempo la visione di un paesaggio prezioso da salvaguardare: l'Agro Romano con i suoi grandi markers del passato.
Questa mostra propone ed evidenzia la possibilità di promuovere, con uno sguardo largo e attento, il recupero di quel Bene Comune che solo attraverso scelte e azioni coraggiose sarà possibile restituire alla Comunità. Si tratta di un’area altamente strategica (perché parte di un ideale ampio arco non edificato, verde e monumentale, a sud-est delle Mura Aureliane, che si estende potenzialmente dalla via Prenestina all’Ostiense) con frammenti di un tessuto urbano discontinuo e in gran parte degradato. La Mostra documenta tuttavia l’esistenza di aree di terreno non edificato, in parte di proprietà pubblica, dalla via Appia Nuova all’Acquedotto Felice, verde e senza utilizzo, che costituiscono quasi il 50% dell’intera area.
La loro salvaguardia, collegata a un controllo della legittimità urbanistica dell’edificato, consentirebbe di collegare in senso visivo e funzionale tutte e quattro le grandi aree archeologiche (Parco dell’Appia Antica, Parco delle Tombe della Via Latina, Parco di Tor Fiscale, Parco degli Acquedotti) in un unicum che comprende il Parco Regionale dell'Appia Antica, i cui confini coincidono con il neocostituito Ente del Mibac: Parco Archeologico dell'Appia Antica.