Visioni Periferiche. Solo show Pierre David Cavallari

Arte

Up Urban Prospective Factory, via Ciro da Urbino 51, Tor Pignattara, Roma, RM, 00176, Italia
25/06/2021 - 25/07/2021

Venerdì 25 Giugno Up Urban Prospective Factory è lieta di presentare “Visioni periferiche”, solo show dell’artista Pierre David Cavallari a cura di Marta Di Meglio. L’opening si svolgerà nella sede romana in Via Ciro da Urbino 51.
È lo sguardo attento di Pierre David Cavallari, artista e architetto classe 1969, ad essere protagonista della nuova mostra negli spazi espositivi della Galleria Up Urban Prospective Factory. Uno sguardo profondo, senza giudizio, che esplora diverse realtà della città di Roma riuscendo a far emergere da esse un fascino particolare, uno sguardo che non si limita a riportare ciò che vede ma che rivela quello che siamo attraverso il racconto di ciò che ci circonda.
Il lavoro dell’artista non si riduce a riportare fedelmente sulla tela o sul foglio quello che i suoi occhi possono cogliere, egli osserva e decide consapevolmente quello che vale la pena rappresentare, delineando così un’empatica visione della realtà oggettiva trasformata dal suo personale punto di vista. La realtà urbana sveste i panni di un paesaggio anonimo che fa da sfondo alla vita dell’uomo e diventa protagonista.
Cavallari, con uno stile personale e nuovo, attraverso i suoi lavori, accompagna l’occhio dello spettatore a soffermarsi su ogni minimo dettaglio realizzato per rendere al meglio un racconto polifonico della città fatto di immagini e non di parole.
Ecco che allora le opere in mostra ci raccontano di periferie sempre troppo lontane dal centro, di angoli nascosti e dimenticati, di intrecci di strade e di selve di antenne sui palazzi, tutti sapientemente resi con un tratto veloce ed espressivo e un uso del colore che si alterna tra toni freddi e caldi. Varie, infatti, sono le tecniche da lui adoperate per le sue visioni urbane: dalla pittura ad olio all’acquerello sperimentando anche l’illustrazione e la grafica multimediale in un rincorrersi di linguaggi che contribuiscono a costruire uno stile riconoscibile.
Cavallari riesce a far emergere la poesia laddove sembra essere praticamente assente ribaltando così la prospettiva di un osservatore distratto che connota, la maggior parte delle volte, questi spazi come luoghi di desolazione e degrado. Scorci deserti che sembrano abitati solo da luce e suoni, senza la presenza dell’uomo ma intrisi di umanità, rievocano atmosfere metafisiche. Il mondo delle cose e le architetture si mostrano così come segno tangibile dell’esistenza dell’uomo e si trasformano nell’unico spazio dove è possibile trovare la bellezza e dar vita ad una personale e rivoluzionaria visione artistica