Dallo scrigno di Silvestro Lega, preziosi gioielli

Arte

Piazza Pretorio n. 9, Modigliana, FC, 47015, Italia
10/06/2018 - 30/09/2018

Silvestro Lega (Modigliana 1826 – Firenze 1895) è universalmente noto come uno dei più grandi pittori dell’’800 italiano ed europeo. La sua vasta produzione si colloca in uno spazio temporale di più di quarant'anni; anni cruciali per il rinnovamento della pittura europea, una rivoluzione che un coraggioso, instancabile sperimentatore come Lega, rappresenta in tutte le fasi del suo iter artistico, dalla macchia al verismo espressivo. La mostra espone opere, fra le quali indiscussi capolavori, che ben rappresentano il complesso percorso di un artista che rielabora - in modo autonomo ed originale, ricercando sempre il nuovo senza mai cedere al gusto corrente ed alle richieste del mercato – gli influssi esterni che permeano il suo contesto culturale. I dipinti offrono esempi significativi delle diverse tappe, che Silvestro Lega ha di volta in volta raggiunto e che rappresentano contemporaneamente punti di arrivo di una maturità acquisita e punti di partenza verso nuove straordinarie conquiste. Le opere esposte raccontano tutta la storia artistica del pittore, ma anche quella umana: si va infatti dal 1850, anno d'esordio di Silvestro Lega quale artista, al 1895, anno della sua scomparsa. Sarà possibile ammirare splendidi capolavori come “La nonna” e “Gli sposi novelli”, opere praticamente inedite, così come un ritratto di Paola Bandini e forse l'unico ritratto esistente di Virginia Batelli (il grande amore del pittore). In occasione dell'inaugurazione, inoltre, il Presidente della Pro Loco consegnerà al Comune di Modigliana l'opera di S. Lega “Ritratto di Monsignor Mario Melini” affinché venga collocata nella Pinacoteca Civica. L'opera, datata 1856, è stata acquistata dalla Pro Loco attraverso una pubblica sottoscrizione. Ha per la cittadinanza particolare valore in quanto, la persona effigiata, è il primo Vescovo della Diocesi di Modigliana, fondata nel 1850 da Pio IX, su personale richiesta del Granduca di Toscana. In particolare il ritratto appartiene al periodo che intercorre tra il 1855 e il 1857, in cui S.Lega si trova a Modigliana e dipinge ritratti per famiglie amiche, al fine di guadagnare un po' di denaro dato che la propria, già benestante, aveva cominciato a “cadere in basso stato”. Questi ritratti (in particolare quelli di tre membri della famiglia Fabroni di Tredozio, ma anche quello del Vescovo Melini), testimoniano una fase importante dell'iter artistico leghiano, quella del passaggio dall'Accademia al Verismo, una svolta che il pittore compì in modo autonomo lontano dal Caffè Michelangelo, quindi ancora prima di entrare nel gruppo della avanguardia macchiaiola. Modigliana, che già possiede nella sua Pinacoteca un gruppo significativo di opere che precedono la grande stagione di Piagentina, con l'aggiunta del ritratto del Vescovo Melini può dare completezza a un racconto chiaramente intelleggibile solo presso la propria Pinacoteca.