“Archetipa, donna visionaria”. Mostra personale di Cristina Sirizzotti
Arte
Via Cavour 26 Seregno, Galleria Civica Ezio Mariani, Seregno, MB, 20831, Italia
26/04/2025 - 11/05/2025
Cristina Sirizzotti, artista poliedrica, lanciata verso la sperimentazione di tecniche differenti, il cui stile ingloba tanto il figurativo quanto l’astratto, pone al centro del suo lavoro le difficoltà nell’intrecciare il ruolo di artista, moglie e madre.
L’uso sapiente del colore, la perfetta padronanza dello spazio divengono voci narranti di un’ interiorità che assume il sapore della rivolta, della conflittualità tra la quotidiana veste indossata e la ricerca di un proprio spazio nel quale far emergere quella parte di sé divorata da forze esterne.
Come tessere di un puzzle, questi elementi, incastrandosi tra loro, divengono chiave di
lettura di emozioni, disfacimenti, impulsi repressi e risorti.
Vigorose pennellate, espressione di dinamica energia, si traducono nel percorso di individuazione
scelto da colei che vuole scoprire e concretizzare se stessa, in ogni molteplice e sconosciuta sfumatura.
Ogni figura femminile immortalata, ben strutturata all’interno dell’opera, personifica la
tensione carne-spirito, il posizionamento e la dimensionalità che assume rispetto alla tela è in grado di esprimere il processo di frustrazione– rinnovamento derivate dall’assenza - recupero dell’atto
creativo.
Nei diversi ruoli in cui sono costrette, le donne di Cristina Sirizzotti affrontano il cammino Vita-
Morte-Vita dell’istintualità che le pervade, nonché della capacità intuitivo-creativa repressa
dall’essere anche madre e moglie, perno di un nucleo dal quale derivano responsabilità
che, sebbene, coscientemente assunte, strappano tempo alla realizzazione materica della propria introspettiva visione.
Demiurgo di se stesse, metaforicamente, attraversano un perenne corso d’acqua, la cui
porta d’ingresso è costituita da attività che richiedono intima coscienza e immaginazione
come la danza, la scrittura e la pittura.
Curiose, abili, stravaganti e anticonformiste doti che, nella pesantezza dell’ordinario vissuto,
se coltivate liberamente, pongono le fondamenta di una vita artistica che le accompagnerà
sempre e ovunque il destino le condurrà.
Soggetto a trasformazione alchemica nel quale l’Io riesce a negoziare con ansia, ambiguità e ambivalenza, l’essere femmineo è protagonista di uno sviluppo di carattere istintuale
nel cui circuito rientrano fame, sessualità, riflessione e creatività.
Il “gentil sesso” narratoci dall’autrice è consapevolezza, forza psichica, potenza libera e spirito sovrano, caratterizzato da un forte istinto fecondo seppur ostacolato e soffocato da
paure, insicurezze, stereotipi e, molto spesso, da consuetudini famigliari ormai saturate sull’ epidermide.
In tale contesto, l’atto creativo scernendosi tra dovere e passione, assurge a tentativo di porre
un equilibrio tra ciò che si è per se stessi e quanto si è per l’altro fattore che, assiduamente,
assume primaria importanza.
Spirito di adattamento, quindi, al cui vertice è collocato un imperativo categorico: “Attrici, scrittrici, poetesse, pittrici e musiciste, dedicatevi alla vostra arte perché ciò che si muove non si congela, mai. La creatività è resilienza e capacità di reagire a tutto quanto accade attorno a noi. È scegliere fra centinaia di possibilità di pensiero, sentimento, azione, reazione e, infine, riunire in una sola risposta, un’espressione o un messaggio preziosi, ricchi di trasporto e spessore”.