Maps or Territories. Delving into the Po Delta
Arte
Via Darsena, 57, Ferrara, FE, 44122, Italia
30/05/2025 - 05/06/2025
La mostra "Maps or Territories. Delving into the Po Delta" raccoglie gli interventi di cinque artiste e artisti che hanno sviluppato percorsi di ricerca dedicati al basso Delta padano, un territorio indagato ricorrendo a materiali d’archivio, osservazioni ambientali, interviste e cartografie. Come ramo del progetto di ricerca del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara "Sul margine delle Terre Nuove" l’esposizione a cura di Tatiana Basso e Davide N. Carnevale propone una “mappatura profonda” di un territorio spesso appiattito su descrizioni epistemologicamente povere, che tendono a non riflettere la complessità delle trasformazioni storiche, dei fenomeni ambientali e dei processi socio-territoriali che hanno modulato e continuano a riconfigurare l’ambiente deltizio. Sono riflessioni, quelle nate da questo percorso, che prendono in larga parte il via dalla relazione fondativa tra il territorio e le sue acque, che ne ridisegna senza posa i tratti. Su di essa s’improntano la storia, gli scenari attuali e le prospettive di luoghi soggetti a continue riconfigurazioni, nel loro insieme riconducibili al precario equilibrio idrico che di queste terre ridisegna senza posa i tratti, influenzando l’habitat naturale, la quotidianità delle persone, il funzionamento delle infrastrutture e delle economie locali, le sue possibilità di futuro.
Al quesito su se e come l’arte possa fungere da dispositivo per nuove emersioni di senso e risignificazione del territorio, i lavori di Marta Allegri e Daniela Manzolli, Iside Calcagnile, Andrea Conte (Andreco), e Barbara Jane Matera rispondono con una pluralità di metodologie analitiche e narrative, spaziando dal video alla pittura, dalla fotografia all’installazione, lavorando in chiave analitica, documentaria o privilegiando un coinvolgimento sensibile con i luoghi.
La mostra ha offerto l’occasione per riflettere, a partire dalla nota espressione “la mappa non è il territorio”, sulla natura situata di ogni atto di analisi, rappresentazione o narrazione. Riconoscere questo presupposto implica l’adozione di uno sguardo interrogativo e una postura ecologica nei confronti del mondo. Nel progetto espositivo, tale orientamento si traduce in pratiche eterogenee, accomunate dalla volontà di attivare modalità di conoscenza aperte, relazionali e contestuali.