Cleopatra ” Il Mito” di Mirella Ventura

Arte

Via delle Terme di Traiano Roma, Roma, RM, 00184, Italia
23/09/2020 - 05/10/2020

Cleopatra il Mito
Donna estremamente colta e raffinata, abile nel governare e nel sedurre, Cleopatra VII, “regina del
Basso e dell’Alto Egitto”, è protagonista della esposizione personale di Mirella Ventura, allestita nei
suggestivi spazi dell’Ambasciata Araba d’Egitto a Roma.
Dopo essersi confrontata con la forte personalità della pittrice messicana Frida Khalo, ottenendo
ampio consenso di critica e pubblico, Mirella Ventura ha iniziato il suo nuovo percorso pittorico
facendosi sedurre dal fascino delle “cattive ragazze” Cleopatra, Salomè e Mata Hari, scelte da lei
come protagoniste di altrettante mostre. Ha scelto di ritrarre per prima Cleopatra, studiando
attentamente la sua vita e la complicata simbologia dell’Egitto precristiano. Affascinata dalla
statuaria ellenistica e romana che ritrae la sovrana come una dea, Ventura ha guardato sicuramente
anche alle opere dei grandi artisti del passato, come Michelangelo che la ritrasse in un bellissimo
disegno custodito alla Galleria degli Uffizi e ha studiato la vasta letteratura sulla Regina d’Egitto,
soprattutto il celebre Antonio e Cleopatra di William Shakespeare. E infatti proprio alcune frasi
tratte dalla tragedia dello scrittore inglese impreziosiscono le opere in mostra. Dopo due anni di
lavoro Ventura si è resa conto che stava costruendo pittoricamente la storia di Cleopatra. E’ nata
così l’idea di racchiudere la vita della regina all’interno di tre temi protagonisti di altrettante stanze:
la Stanza del Trono , la Stanza di Orione e la Stanza Sepultus , contenenti in tutto quindici opere di
grandi dimensioni. Opere realizzate con una tecnica molto elaborata che unisce pittura ad olio e
particolari smalti che regalano lucentezza alle composizioni. L’artista ha lavorato molto sulle
velature del color oro che, giocando con la luce e impreziosiscono i lavori rendendoli vibranti. Nel
suo studio di Genazzano Mirella ha realizzato i grandi cartoni preparatori ad acrilico mentre a Roma
ha dipinto i quadri ad olio. Il disegno è fondamentale nelle opere dell’artista, è l’architettura su cui
si poggiano le composizioni stesse. Nei suoi lavori nulla è affidato al caso, ogni particolare ha un
preciso significato iconografico e simbolico. Attenta conoscitrice della storia dell’arte e degli artisti
che l’hanno preceduta, Mirella ha voluto omaggiare Gustav Klimt, pittore che ama fin dai suoi studi
al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti, soprattutto nei ricchi ricami de Il Manto di Orione .
Tra tutte proprio quest’opera è la più ricca di simboli e rimandi alla cultura e alla religione egizia.
Sfavillante nel suo manto d’oro, Cleopatra è presentata come Iside, in tutto il suo splendore. Le
fonti antiche ci descrivono la regina come una donna di grandissimo fascino, dalla voce melodiosa,
colta e conoscitrice di molte lingue straniere ed idiomi. Sedusse uomini di grande carisma come
Cesare e Marco Antonio e riuscì a governare un paese vasto come l’Egitto e le sue province. Nei
quadri di Mirella Ventura traspare tutto ciò, l’artista è riuscita a presentare l’aspetto sensuale ma
anche ieratico della regina in opere arcaiche e moderne al tempo stesso. I colori usati, il rosa
dell’incarnato, il nero e l’oro, rendono le composizioni molto raffinate ed eleganti. Lo spettatore si
confronta con la grandezza e magnificenza della sovrana, a partire dalla prima stanza, la Stanza del
Trono in cui Cleopatra siede sulla seduta imperiale adornata di gioielli, con accanto due custodi e
con in seno un serpente presagio del suo destino. Sempre nello stesso ambiente Mirella ha scelto di
porre l’opera Roma , che la ritrae con Marco Antonio, anch’egli vestito di oro e porpora; lo sguardo
languido dei due amanti però non si incontra, presagio della loro divisione futura. Nell’ Attesa
Cleopatra è ritratta in tutto il suo splendore su uno sfondo luminosissimo ed evanescente mentre
nell’ Udienza l’artista ha scelto di rappresentarla con contorni più netti, regalandole una maggiore
austerità. Attentissima ai dettagli, la pittrice ha raffigurato, in entrambe le opere, la regina con vesti ​
riccamente ornate e decorate, con il serpente attorcigliato sul braccio sinistro.
La Stanza di Orione è legata alla sfera religiosa che collega Cleopatra ad Iside. Accanto all’opera Il
Manto di Orione si staglia Profezia in cui il volto altero della regina guarda oltre l’orizzonte, verso
il destino che l’attende. In Io sono Iside la sovrana indossa i simboli sacri legati alla dea ed è
attorniata da due sacerdoti. Due ancelle, anch’esse sfavillanti d’oro, e due pantere nere
l’accompagnano invece nell’opera La marcia .
E arriviamo alla terza ed ultima stanza, Sepultus , contenente la regina morente e il suo sepolcro. Ne
Il morso Cleopatra è languidamente distesa, e si lascia mordere dal serpente, un aspide o forse un
cobra egiziano come raccontano le fonti antiche. Sconfitta nel potere, non volendo far parte del
“trionfo” che sfilerà a Roma, ha fatto comunicare a Marco Antonio il suo suicidio, che ha portato
anche a quello dell’amante. Ormai Anubis aspetta anche lei nel regno dei morti. Sarcofago la ritrae
ieratica, attorniata da Maschere Azzurre e Maschere Nere , in cui è ritratta con i simboli del potere
religioso. Per quest’ultime l’artista ha tratto ispirazione da alcune maschere funerarie viste nel
Museo Egizio di Berlino. Mentre per la tomba di Cleopatra Mirella Ventura si è ispirata al sarcofago
d’oro di Tutankhamon. Nell’ultima opera, Il Fuoco , Cleopatra giace sul letto di morte con accanto
un recipiente con un fuoco vivo, purificatore. Il viso è pacato, la sensualità ha lasciato il posto alla
quiete che nella vita la regina non aveva mai avuto. L’artista ha immaginato così la tomba
monumentale, ancora non ritrovata, che Cleopatra fece costruire ancora in vita nello stesso sito in
cui si trovava quella di Alessandro Magno e in cui le fonti dicono che sarebbe stata sepolta insieme
a Marco Antonio. La morte della sovrana, avvenuta nel 30 a.C. segnò anche la fine dell’età
ellenistica, iniziata proprio con la morte di Alessandro Magno nel 323 a.C. Successivamente
l’Egitto divenne una provincia romana. Nel corso dei secoli la figura della grande regina d’Egitto ha
affascinato artisti, letterati, registi cinematografici che ne hanno fatto oggetto di opere d’arte,
tragedie e film come il colossal Cleopatra del 1963 con Elisabeth Taylor. Mirella Ventura si è
lasciata ispirare da tutto ciò realizzando opere dal forte impatto visivo, raffinate e fortemente
presenti, caratterizzate da una cifra stilistica molto personale, che riescono ad emozionare lo
spettatore, facendolo viaggiare nel tempo e nello spazio.
Cinzia Folcarelli