Sabrina Melis, Scale
Arte
via Aspromonte 33, nuoro, Sardegna, 08100, Italia
22/02/2024 - 21/03/2024
La mostra prende avvio da una raccolta di immagini di oggetti in miniatura messi in vendita online. Alcuni venditori, come soluzione per rivelarne le reali dimensioni, pongono accanto all’oggetto un elemento conosciuto che ne possa dichiarare la scala. Alla scala dell’oggetto si sovrappongono però la scala dell’immagine, che dipende dalla qualità della foto scattata, e quella del dispositivo dal quale la stessa viene osservata. Questi aspetti diventano centrali nel momento in cui lo scatto non fornisce alcun riferimento a convenzioni: quando la misura non viene dichiarata è la dimensione stessa dell’immagine ad attribuire una all’oggetto raffigurato.
Quando la miniaturizzazione riguarda un intero ambiente domestico, osserviamo una semplificazione delle architetture e degli arredi. Con un’operazione di ricostruzione 3D di un gioco per bambini, l’artista modella e riporta ad una scala umana l’ambiente rendendolo parte integrante dello spazio espositivo, mantenendo però quelle caratteristiche minime fatte di colori e forme semplici, capaci di rendere quei piccoli scrigni di plastica posti accoglienti e luoghi di storie. Alcuni oggetti, infine, ritrovano tridimensionalmente corpo nello spazio, recuperando l’autonomia vincolata nel gioco a causa del sistema di produzione per stampaggio.
Le opere esposte raffigurano elementi di arredo o spazi domestici che hanno subito una doppia variazione di scala: la prima riguarda la loro trasformazione in miniature e la seconda è legata all’operazione dell’artista che ne rielabora le misure per mostrarne alcuni aspetti, a volte riportandoli alla scala umana, altre alla scala dell’immagine. Sono immagini che richiedono da parte del pubblico una conversione che dipende dalla costruzione di sistemi di relazione ogni volta diversi e che sottolineano la necessità, o il limite, di rifarsi a modelli conosciuti.
La mostra si trasforma in uno spazio intimo la cui definizione codificata dall’artista si apre a molteplici e soggettive interpretazioni rivelando al contempo una “ricerca universale di soluzioni” adottate dall’uomo per leggere la realtà.
Sabrina Melis (Milano, 1986), vive e lavora ad Alghero. La sua pratica multidisciplinare intreccia la ricerca artistica con la ricerca scientifica, focalizzando l’attenzione sul modo in cui gli esseri umani attraversano gli spazi, sia fisicamente che virtualmente. Attraverso l'analisi di queste pratiche, si interroga sui significati e rivela le tracce che rimandano ad una certa "ricerca universale di soluzioni".
ll suo lavoro è stato presentato tra in numerose occasioni tra cui: Biennale de la jeune création contemporaine (Mulhouse), Triennale Design Museum (Milano), The Wrong-digital art biennale (Online), Screensaver Gallery (Online), Columbia University (NYC), FRAC Corte (Corsica). Nel 2018 ha vinto il Premio Nazionale delle Arti nella sezione “Arte Elettronica”.
La mostra realizzata per Garage 33 è il terzo appuntamento del progetto Frame, luogo di sperimentazione e spazio espositivo dedicato alla ricerca di artisti visivi che utilizzano la fotografia in maniera eterodossa. Attraverso mostre, pubblicazioni, attività di incontro e di partecipazione allargata indaga l'impatto visivo, emotivo e culturale dell’immagine visuale sulla società, invitando i visitatori e interrogarsi sui fenomeni che attraversano la contemporaneità. È inteso come laboratorio vivente che intende adottare un approccio collaborativo alla realizzazione di mostre e alla curatela, facendo spazio al co-sviluppo. A completamento del progetto espositivo sarà presto disponibile una pubblicazione in copie limitate e numerate edita da A4 Press.
Scale, progetto di Emanuela Manca e Maurizio Bosa in collaborazione con Salvatore Piredda,
è realizzato col contributo di Consiglio Regionale della Sardegna e di Fondazione di Sardegna.