FaustoFestival. Una mostra da incorniciare

Arte

Via dei Cappellari 49, Pian dé Giullari , Roma, RM, 00186, Italia
29/05/2024 - 30/09/2024

FaustoFestival | FaustoFestival, perché il vernissage vuole essere anche e soprattutto una festa, oltre che l’inaugurazione di una personale. Il festeggiato è naturalmente Fausto Delle Chiaie, inarrestabile artista – diverse sue nuove opere in mostra –, e il suo recente ingresso nella prestigiosa Collezione Farnesina, il complesso di opere più rappresentativo del panorama artistico italiano del ‘900 e contemporaneo. Proprio a questo importante step nella sua lunga carriera sarà tra l’altro dedicato un video, realizzato nell’occasione e mostrato durante il vernissage, dove le motivazioni dell’inserimento dell’opera “Distanziamento Sociale” nella Collezione – un’idropittura e pennarello su tela di lino delle dimensioni di cm. 187 x 213, con cui Delle Chiaie ha voluto fotografare una situazione esistenziale di fatto imposta dal lockdown in periodo di pandemia per consegnarla ad una memoria futura – sono ben spiegate dalla rappresentante della Farnesina, e dove si condividerà quello che è stato certamente un pomeriggio memorabile per l’artista e gli amici collezionisti presenti. Ma ad essere festeggiata è anche la lunga carriera di Fausto Delle Chiaie, oggi ottantenne, e la sua arte originale di cui è stato scritto che “ha onorato con ironica genialità il Paese e la città di Roma in particolare”. Tra i suoi estimatori il critico d’arte Achille Bonito Oliva che coniava per lui la definizione di “artista en plein air” e anche quella di “artista situazionista”, per il suo utilizzo di oggetti comuni o di scarto che il luogo dove opera di volta in volta offre e a cui dà nuovo significato.

La mostra | Circa 35 tele, 5 dipinti su legno e 7 sculture in legno: la personale proverà così a svelare i marchingegni concettuali utilizzati da Fausto Delle Chaie per diffondere un’arte democratica. Il benessere trasmesso dalle opere esposte nasce dallo stile primordiale e minimale: segni, parole e contrasti che catalizzano attenzione verso la comune visione del circostante. La semplicità dei concetti e dei segni utilizzati è l’essenza della sua arte, amplificata però dall’autoironia e dal senso del ridicolo che aiutano a ricondurre tutto al buon senso. Con leggerezza, infatti, passa in rassegna i temi predominanti nella nostra contemporaneità: la violenza e la guerra, le pandemie e l’inquinamento, il denaro e la moda, la natura e l’artifizio, per offrire una sua artistica interpretazione da condividere e diffondere. Nella sua arte convivono influenze di arte povera, arte informale, pop art e tanta umanità. Lui stesso dice “l’arte è un gesto umano” e ne ha fatto spesso lo strumento per denunciare situazioni gravi o dolorose, come quella dei migranti in mare. E l’Artista non si vergogna di appropriarsi del patrimonio artistico universale, dalle caverne fino a oggi, perché lo sfrutta per una nobile causa: rappresentare e proporre un sentire francescano impegnato a trasformare sempre in bene ogni male. E così, graffiti preistorici, tuffatori romani, suggestioni da Canova, Morandi, Giacometti, Picasso e Modigliani… di nuovo in azione nella scena rinnovata dalla fantasia dell’autore.