Φ Equilibrio △ureo
Arte
via Giacinto Pulvirenti 8, Catania, Catania, CT, 95131, Italia
22/05/2022 - 09/06/2022
Dal 22 Maggio - 9 Giugno 2022, presso la Beniamin Art di Catania.
La Personale dell' Artista Palermitano Antonino Gaeta dal titolo
“ Φ Equilibrio △ureo ”
A distanza di 7 anni dall'ultima Personale del 2015 dove venne presentata la Serie delle Teletavole, opere caratterizzate dall’innesto coraggioso tra scultura e pittura presso la Storica Galleria Prati di Palermo, una selezione di Opere che vanno dal 2018 al 2021 viene messa in mostra presso la Beniamin Art di via Pulvirenti n°8, centralissima Galleria del panorama culturale catanese
L’Esposizione è costituita da un corpus di Tele di vario Formato, dalle più piccole di centimetri 20x20 alla più grande di metri 2,70 x 2,20. Un excursus pittorico che attraversa un arco temporale che va dal 2018 al 2021, con opere della collezione privata dell’Autore in mostra permanente presso ARTE’ Studio Gallery (PA), Atelier e luogo di incontri dell’Artista, dedicate alla ricerca on de road per i vicoli del capoluogo siciliano.
Un compendio di opere che abbraccia la ricerca iniziata nel 2017 durante il progetto “Zang Tumb Tumb Bike” ampliamente narrato da varie testate giornalistiche italiane ed estere, nata per indagare la gestualità e la memoria di mestieri e mestieranti legati al mondo di una ‘’Palermo’’ che sta per scomparire, travolta dalla velocita dei cambiamenti culturali della globalizzazione, fino alle ultime 7 Tele eseguite tra il 2019 e il 2021.
Queste ultime, acquisite nella collezione permanente dalla Beniamin Group, vedono l’avvicendarsi di riflessioni che guardano al mondo interiore ed esteriore dell'Autore e si esplicitano attraverso l’utilizzo delle tecniche più tradizionali della Pittura ad olio.
Richiedono in se’ tempo e riflessione, spingendosi man mano ad arrivare, lungo il percorso della loro esecuzione, allo smembramento della stessa, del suo ordine compositivo ed estetico fino a percorrere i mezzi di comunicazione più contemporanei, usati dalle nuove generazioni, per esprimere il proprio malcontento attraverso l’uso, spesso vandalico, delle scritte sui muri, sui monumenti storici delle città, entro gli androni condominiali o nei cessi delle stazioni.
Un voler dar voce a quanti con gesti e parole estreme vogliono mostrare tutta la propria rabbia, la propria frustrazione in un mondo che sembra divenire sempre più distratto, soprattutto nei confronti del mondo giovanile, del mondo degli ultimi, dei diversi!
Attraverso l’appropriazione indebita di un mezzo di comunicazione lontano dai luoghi della pittura che cela comunque tutta la carica espressiva e comunicativa di una generazione, di un contesto storico/sociale attraverso l’eccesso, spesso ricorrendo anche all’uso della volgarità, tenta di sfondare una coltre di indifferenza che sembra invadere il nostro Tempo moderno.
La Pittura quindi, come sua indole primordiale, se ne prende carico ponendosi come un medium tra margini e centro di una società, un modo di mettere in relazione esperienze ed emozioni lontane tra loro.
Un ciclo di opere dalle grandi dimensioni che mettono a fuoco una serie di considerazioni su temi sociali spesso trattati lungo lo scorrere ventennale di ricerca pittorica; dall'inquietudine spirituale a quella materiale, dai risultati spesso profetici anzitempo, come l’opera dal titolo ” 1976 “eseguita negli ultimi mesi del 2021.
Un Viaggio tra Sacro e Profano, tra Gesti e Ritualità, un accavallarsi tra mondo della memoria e visione concreta, legata ad una contemporanea e razionale assunzione del proprio circostante che porta ad evocare e invocare, talvolta anche con estrema schiettezza, fatti a cui la società attuale, annichilita dalla velocita del trascorrere del tempo, bombardata da informazioni che riceve dalla sempre più serrata diffusione delle informazioni globali attraverso i nuovi ‘’ Dei Contemporanei’’ della comunicazione di massa, sembra non fare più caso, sostituendo ad una lucidità di giudizio e ad una consapevole presa di posizione, una serie di falsi moralismi atti a non modificare le ingiustizie e i falsi miti ai quali siamo sottoposti da svariate generazioni.
Preimpostati ad una mediocre cultura di massa alla quale tutto e molti sembrano sempre più OMOLOGARSI, la coscienza lucida della Pittura, vuole opporsi, in questo caso, con il proprio mezzo espressivo senza mezze misure, senza compromessi.
Equilibrio Aureo, si pone come viaggio interiore, tra Anima e Corpo, tra Bello e Brutto, tra Finito e non Finito, tra Tenerezza e Crudeltà, tutto volutamente tratto da una volontà stoicamente controcorrente, talvolta bizzarra, che intende non condannare con il suo agire, ma invitare attraverso queste 7 Opere, ad una possibilità di RESET!
‘’…È Così che immagino un Mondo perfetto; un mondo fatto di diversità, di personalità disomogenee che si completano a vicenda, di gusti infiniti, dove chi è basso non guardi quello alto con sprezzante giudizio, che l’uomo non guardi la Donna con occhio di superiorità, che il Ricco guardi il povero come Fratello a cui tendere la mano, che Ateo e Credente si riscoprano Figli della Stessa Umanità, abitanti del medesimo Pianeta, che il Leone pasci l’Agnello, che il Sole e la Luna accompagnino il cammino ancestrale di ogni essere vivente, che la Vita sia Sacra sempre, che tu abbia due o quattro zampe. E se per far questo bisogna abbattere, anche solo per un attimo ogni nostra abitudine, ogni nostro schema, ogni nostro credo, ogni nostra azione, per costruire una nuova consapevolezza … Che vada allora distrutto tutto: religioni, cultura, politica, orientamento sessuale, storia, Palazzi, mausolei, cattedrali … l’idolatria della nostra stessa Immagine se necessita! Affinché nasca un Uomo Nuovo, un Uomo Universale che respiri in simbiosi con il Cosmo, che appartenga a sé stesso tanto quanto ad ogni individuo che incontri lungo il viaggio della propria Esistenza… perché’ nulla è veramente così lontano da Noi, nulla è senza effetto immediato e complessivo… nulla accade senza coinvolgerci, in ogni caso, in prima persona, attraverso il Tempo ed i Secoli… abbattiamo tutto e ricostruiamo: ponti, mani che si cercano, arcobaleni che abbraccino gli estremi della Terra perché mai più nessuno si senta diverso, abbandonato, dimenticato, forestiero. Alla morale delle ideologie e della solitudine sostituiamo l’unita dell’Amore che tutto comprende e tutto possiede. ‘’
Viandante tra i Viandanti
Φ ANTONINO GAETA