Agata Torelli- I russi dicono che la paura del buio non è ancora il motivo per non andare nel bosco.

Arte, Arti Performative, Fotografia

Via Ferrarese,, Bologna, Bologna, 40128, Italia
20/12/2018 - 31/12/2018

INCIDENTE DOMESTICO ha il piacere di annunciare:
I russi dicono che la paura del buio non è ancora il motivo per non andare nel bosco.
La prima personale della body-artist Agata Torelli.

Curatori
Mariolina Catani
Mario Sbrollini

Copiosa salivazione, con fuoriuscita di liquido dal cavo orale, secchezza delle fauci, rigidità dei muscoli sotto-mandibolari, conati di vomito, vista annebbiata, brevi e frequenti cali di pressione, debolezza degli arti inferiori, con conseguente incapacità di rimanere in posizione eretta, abbandono muscolare, tensione ai tendini posteriori delle caviglie, affaticamento cervicale dovuto allo sforzo di mantenere la testa in linea con il corpo.

L’artista realizza macchine performative. In alcuni casi le sue macchine vengono costruite per allontanare, bloccare, immobilizzare la volontà, in altri casi la fatica del corpo viene sottoposta e delegata alla macchina.
Decidendo di non rispondere ad una parte degli impulsi del suo sistema nervoso, opponendosi radicalmente ai movimenti inconsci del suo corpo.

“Tutte le mie performance hanno prodotto, nel lungo tempo, un intorpidimento generale del corpo dovuto alla lunga resistenza, che ha inibito la deambulazione (rallentata e irrigidita) e la normale comunicazione con il prossimo (annebbiata ma cosciente). Come se l’organismo si abituasse rapidamente allo stato performativo, ed uscirne fosse più difficile che entrarvi.”

Non avviene nessuna mutazione, non c’è dominio. Il corpo rimane corpo e la macchina rimane macchina, appoggiata sulla carne senza inciderla o modificarla. Le macchine performative sono un’appendice inanimata della volontà dell’artista, una macchinazione della volontà voluta.