ARTE AL BANCO

Arte

Colle di Val d'Elsa, Colle di Val d'Elsa, SI, 53034, Italia
06/02/2021 - 13/03/2021

Arte al banco cerca di dare una risposta alle difficoltà, causa emergenza Covid, di allestire mostre nei luoghi generalmente deputati a questa funzione.
A seguito delle chiusure di gallerie d’arte e musei, nasce l’idea di far muovere le opere d’arte verso quei luoghi che in questi complessi mesi di emergenza non hanno smesso di esercitare la loro attività commerciale, diventando per molte persone occasione d’incontro, se non addirittura unico momento di interazione sociale.
Non è una novità per l’arte contemporanea. Da molti anni ristoranti, librerie, negozi di abbigliamento e i più svariati esercizi commerciali ospitano esposizioni personali, collettive o anche singole opere.
Arte al banco non è solo una mostra d’arte, dato che vuole essere un percorso di valorizzazione di quelle attività che contribuiscono a disegnare la comunità colligiana e che in questi mesi nonostante le chiusure forzate sono riuscite a mantenere in funzione i loro servizi.
Si tratta di esercizi che hanno superato generazioni e vinto abitudini, mode e importanti sfide nel tempo, altri sono recenti concretizzazioni di sogni e intelligenze, diventati riferimenti produttivi e sociali, che determinano la qualità del territorio e contribuiscono alla sua ricchezza.
Il progetto prevede la realizzazione di una esposizione diffusa con opere di Mauro Pellizzi coinvolgendo alcune delle attività commerciali di Colle di Val d’Elsa, circa una quindicina, che hanno risposto positivamente all’iniziativa. Ogni esercizio ospita un’opera concordata con l’autore per il periodo che va dal 13 febbraio al 13 marzo 2021 ed è visibile a frequentatori e clienti nel normale orario di apertura. Per la prima volta sono esposti a Colle di Val d’Elsa, dove l’autore vive e lavora, dipinti e sculture realizzati negli ultimi dieci anni.
Il periodo non è scelto a caso: a circa un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria in Italia e dei lockdown che hanno scandito abitudini e relazioni sociali, la mostra si pone come piccola terapia alla necessità di definire una nuova normalità.
La ricerca di M.P. si basa sul linguaggio del corpo e le sue molteplici potenzialità espressive. L’autore usa soprattutto il legno, materiale della tradizione che viene da lui riattualizzato attraverso un appassionato lavoro di intaglio, al quale affianca l’utilizzo della pietra, del ferro, del marmo, del cemento e della tela, a volte sperimentando la loro combinazione. Un ruolo determinante è affidato alla parola scritta, mezzo per assecondare la voglia di raccontare, che in forma di didascalia o commento contribuisce a dar forma a quell’immaginario, insieme ironico e malinconico, delicato e forte, così peculiare delle opere di M.P.