Burrasca e Carbonio senza tempo

Arte

Via Giuseppe Mario Puglia 2, Palermo, PA, 90100, Italia
15/05/2018 - 18/06/2018

Uno spazio antico riportato alla vita, un fitto programma di sperimentazione contemporanea, due studi d’artista all'interno di un palazzo del quattrocento nel cuore del centro storico di Palermo. E’ Spazio Speciale, nuovo indirizzo imperdibile nella mappatura dei luoghi dell’arte contemporanea in città, che inaugura il prossimo martedì 15 maggio alle ore 17 (preview ore 11) presso Palazzo Speciale nell’omonima piazzetta al numero 2.
I locali, appositamente riconvertiti dall’ex cavallerizza di Palazzo Raffadali, sono ora sede di Vittorio Rappa project room e di due studi-laboratori degli artisti Ignazio Mortellaro e Luca Cutrufelli.
“Burrasca e Carbonio senza tempo”, mostra di Gianandrea Poletta e Andrea Stepkova, sarà il primo atto del nuovo progetto del gallerista Vittorio Rappa che da Milano approda in Sicilia: un salone espositivo temporaneo ma allo stesso tempo bottega d’arte e luogo di incontro di nuovi linguaggi contemporanei. Una programmazione audace, quella proposta dal gallerista, con artisti nazionali ed internazionali emergenti.
Per l’opening VRproject-room Gianandrea Poletta presenta Babylon Object (2018), imponente scultura in alluminio che raffigura, tagliate nel metallo, delle grandi sagome di foglie di Banano, assemblate in una sorta di drammatico turbinio, quasi un crollo. Accompagnano i due rilievi in gesso Ache I e Ache II (2018) composizioni ispirate a mosaici antichi che originariamente rappresentano graficamente forme naturali ma il cui ordine è stato scomposto con violenza dall’artista che li ha trasformati in drammatici fiori caduti. Con questi nuovi lavori Poletta ci racconta una natura crepuscolare, emotiva e delicatamente politica.
Andrea Stepkova, nonostante la giovane età si è già fatta notare tra gli emergenti dell’arte contemporanea per la sua instancabile ricerca legata alla botanica e al territorio madonita.
“Il campo da gioco di Andrea Stepkova è dato dall’attraversare in cammino zone del paesaggio naturale delle Madonie, atto più che bastante, se si vuole trovare un motivo per mettersi a dipingere. La pittrice-raccoglitrice trae gli elementi, gli oggetti, le visioni che porta nello studio dove il tutto viene remixato nell’atto della pittura. Il celeste pervade come una nebbia nutrice i desolati elementi naturali, spostati dal loro contesto, isolati come nella lente di un microscopio. Illumina i soggetti, sospendendoli in un limbo che ce li rende vicini, nel senso dello sguardo che attraversa le cose e le rende memoria indelebile.”