CONTROL URSELF
Arte
Piazza San Matteo, 17/5 , Genova, GE, 16123, Italia
12/02/2022 - 09/04/2022
La galleria SHAREVOLUTION Contemporary art di Genova inaugura il 12 febbraio alle ore 18 la mostra CONTROL URSELF di Pietro Millefiore con la curatela di Matteo Fochessati.
Il lavoro di Pietro Millefiore sulle mappe delle città prende avvio nel corso del 2019, servendosi di dati raccolti, quali mappe digitali, fotografie aeree, unitamente all'osservazione diretta dei luoghi, alla memoria, al proprio personale punto di vista. Le Città raccontate attraverso le mappe sono diverse (Las Vegas, Tripoli, Melbourne, Los Angeles, Berlino, Dubai, Singapore) e sono traccia dei viaggi in diversi luoghi del mondo, rappresentando quelle città attraverso il filtro del suo racconto interiore.
Una mappa è, per sua natura, un'astrazione della mente, è soltanto attraverso il nostro occhio e la nostra ragione che si possono riconoscere i caratteri sensibili che nasconde. Al di sotto della rappresentazione topografica delle singole città si celano infatti il vissuto dei singoli individui e le relazioni e le storie che si intrecciano. Le mappe in mostra, attraverso la pittura, perdono i caratteri di estrema precisione e raccontano la vita interiore e pulsante dei luoghi. Nelle opere esposte il movimento del colore non vuole restituire un’immagine precisa, quanto la complessità dei luoghi attraverso un’indagine dinamica e tesa come simbolo del mutamento. È così che le mappe dipinte perdono il loro valore strumentale e ne assumono uno immaginifico. L'arte apre la strada all'immaginario: l'osservazione di questi lavori provoca suggestioni e racconta infiniti itinerari possibili.
Spazio e tempo, storia e memoria, parlano inoltre della diversità delle culture sedimentatesi in un luogo. La fisionomia e i confini di una città si modificano nel corso del tempo, mentre solo in una mappa la città trova la sua forma definitiva, il momento di stasi, il luogo dove essa viene de-finita.
Nei disegni su carta, l'artista fissa un frammento come immagine del tutto, ponendo il tema
dell'impossibilità del tutto di esser rappresentato. Sembra che anche nel segno essenziale del disegno si voglia fissare un istante, a livello di dettaglio, della realtà di quel luogo per come appare nella sua definizione.
Come le città invisibili descritte da Italo Calvino, immaginazioni di infiniti viaggi bensì reali, le città dipinte e disegnate dall'artista hanno come comune denominatore l'essere metropoli.
È principalmente da quest’ultime che nel tempo presente emergono contraddizioni laceranti sia sul piano individuale che sociale, ciononostante, esse rimangono il luogo privilegiato in cui gli uomini esprimono la propria umanità e la propria cultura, la loro debolezza e la loro grandezza.
Al tempo stesso quindi l'architettura, ciò che è stato costruito insieme alla città, esprime ciò che vi è di più profondamente umano, poiché il costruire esprime essenzialmente l'abitare dell'uomo. Senza il mondo che gli uomini hanno costruito, non sarebbe possibile né la politica né la storia.
Lo spaesamento, il senso di estraneità e di solitudine dovuti agli eccessi produttivi e di competizione vedono nelle mappe di Pietro Millefiore un'uscita da una spirale di caos, una possibilità di sopravvivenza alle società caotiche e disordinate, cercando di comprendere come la loro essenza articolata e multiforme possa diventare un motore creativo salvifico per ripensare il nostro ruolo nel mondo e al contempo aprirci a possibilità inaspettate.