CREPUSCOLO MODERNISTA / Cultura figurativa a Torino fra Simbolism e Liberty
Arte
Piazza Costaguti 12 (portico d'Ottavia), Roma, RM, 00186, Italia
02/12/2018 - 12/01/2019
La galleria Aleandri Arte Moderna inaugura - domenica 2 dicembre alle ore 11.30, presso gli spazi espositivi in piazza Costaguti 12, a Roma - la Mostra:
CREPUSCOLO MODERNISTA / Cultura figurativa a Torino fra Simbolismo e Liberty.
La galleria, da sempre attiva nel campo della ricerca e dell'indagine storico-culturale dei fenomeni artistici italiani ed europei a cavallo fra i due secoli, dedica, il presente lavoro, all' Art nouveau piemontese ed, in particolare, a Torino, la città italiana maggiormente rappresentata dalle caratteristiche atmosfere fin de siécle.
In mostra una slloge di circa cinquanta opere fra sculture in marmo, modellati e fusioni in gesso e bronzo , disegni, pastelli, dipinti e manifesti. Le più sottili sfumature di questo complesso ambiente artistico che sembra emergere dalla poesia crepuscolare di Guido Gozzano e dai colti cenacoli stretti intorno alla sua forte personalità, viene ben illustrato dal curatore della Mostra Armando Audoli che così introduce il suo esaustivo saggio in catalogo: «Un Liberty incrociato incestuosamente con il Simbolismo europeo, il quale ben si accordava – fin dalle origini – all'anima nera di questa piccola capitale pedemontana, capace di unire un certo garbo parigino alla più vertiginosa e allucinata follia».
Fra le opere in mostra ricordiamo il trittico Ballata d'autunno realizzato ad olio su tela da Filippo Omegna ed esposto alla celebre mostra sull'Arte Italiana tenutasi a Londra nel 1904; il marmo Adelina di Arturo Stagiliano, esposto alla Promotrice di Belle Arti di Torino del 1904 e riprodotto sulla copertina del catalogo della stessa; il disegno Studio per figura allegorica, matita e china acquarellata su carta, a firma di Leonardo Bistolfi e facente parte degli studi che l'artista realizzò per il monumento a Giosuè Carducci, eretto presso l'abitazione del poeta a Bologna; undici disegni di Giacomo Balla, oscillanti fra il 1902 ed il 1905, fra i quali sette studi per il polittico "I viventi" ed un veloce ritratto dell'amico poeta Giovanni Cena.