Fragile. Pensieri sul crinale

Arte

Piazza Duomo - Via Muro, Scuderie di Palazzo Malvinni Malvezzi, Matera, MT, 75100, Italia
10/12/2022 - 14/01/2023

FЯAGILE. Pensieri sul crinale è una mostra d’arte contemporanea collettiva – nata come progetto di Tesi
Specialistica del Biennio di Comunicazione e Didattica dell’Arte di Alessia Pietropinto, laureanda
dell’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia – che vede partecipi quattro artisti italiani già
affermati con esperienze internazionali.
L’inaugurazione avrà luogo sabato 10 dicembre 2022 alle ore 17:30 presso la Sala degli Specchi di
Palazzo Malvinni Malvezzi (Piazza Duomo, 14) a Matera. All’evento parteciperanno i curatori, Matteo
Galbiati (critico e curatore d’arte) e Alessia Pietropinto e le autorità cittadine.
“Le opere di repertorio e le installazioni site-specific di Cesare Galluzzo, Elena Modorati, Gianni Moretti
e Maria Elisabetta Novello – spiega la curatrice Alessia Pietropinto – danno vita ad una concreta, ma
evanescente, manifestazione dell’Io interiore, ad una lenta e graduale scoperta di una personale fragilità
condivisibile e riconoscibile.”
Gli artisti, mediante una serie di opere, differenti per tecnica, materiali e conformazione, reinterpretano il
tema della fragilità non come manifestazione di una mancanza, bensì come principio dal quale attingere
per estrapolare una sincera ed intima motivazione sensibile. Ad emergere è una indiscussa corrispondenza
tra una temporalità senza fine – rappresentata dalla città di Matera – e una perpetua e lenta trasformazione
di elementi, quali la cera, la carta, la polvere e il legno, la cui apparente impercettibilità e intangibilità
racchiude e preserva segni di un tempo presente e passato.
Il concetto cardine della mostra viene approfondito ulteriormente da Matteo Galbiati, critico d’arte e
docente dell’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia:
“La bellezza fragile, nobile e antica, di Matera si riflette nelle esperienze di questi artisti che nutrono le loro
opere grazie a esperienze vive, diverse pur consimili tra loro, trascritte poi con quella delicata poesia che
concede a ciascuna loro creazione la magnificenza del poco, la forza trattenuta dell’instabile, la riflessione
profonda della precarietà esistenziale. Ogni intervento si rinnova nello spazio e nel tempo e ristabilisce la
potenza dell’azione artistico-estetica che, in loro, diventa intimamente monumentale proprio nel gesto che
vuole essere etico, colto e racchiuso in una perdurante forza che, in potenza, sembra cedere, appunto, alla
propria “fragile” essenzialità esistenziale. La fragilità delle loro testimonianze concrete cerca, nel dialogo
con l’altro, di suscitare e incontrare quel gesto di cura con cui salvaguardare le emozioni, le storie e le
riflessioni umane di cui le stesse opere sono sempre attivo frammento.”