IL PIANETA PROIBITO
Arte, Fotografia
Fondazione per l'arte Bartoli Felter, Via XXIX Novembre 1847, 3, Cagliari, CA, 09123 , Italia
22/10/2021 - 05/11/2021
Il 22 Ottobre alle ore 18.00 verrà inaugurata presso il Temporary Storing della Fondazione Bartoli Felter (via 29 Novembre 3, Cagliari) la mostra degli artisti Francesca Randi e Max Mazzoli dal titolo "IL PIANETA PROIBITO " promossa dalla Fondazione Bartoli-Felter a cura di Anna Rita Punzo. Un gradito ritorno per questi Artisti che hanno già esposto in precedenza. In questa personale "a quattro mani" saranno esposti dei lavori inediti sul tema a loro caro del sogno e di una dimensione metafisica dell'esistenza. Visitabile da lunedì a venerdì dalle ore 17:00 alle 19:30 , festivi esclusi, sino al 5 Novembre.
Scrive la Curatrice:
Al di là delle barriere mentali innalzate dalla logica e dalla ragione, oltre i limiti dell'esperienza possibile e percepibile, si sviluppano e avviluppano i sentieri tracciati da coloro che hanno voluto e saputo violare le prescrizioni del finito, animati e sospinti dall'esigenza di assoluto, dal bisogno di perdersi in orizzonti vietati, dalla necessità di sondare il subconscio, di esplorare l'invisibile e il suo dove. Il complesso retaggio surrealista, semiotico e simbolico, che caratterizza le opere di Max Mazzoli e Francesca Randi è espressione paradigmatica della comune volontà di tradurre in immagini le rispettive incursioni nella dimensione più intima e onirica del proprio Io. Il doppio registro narrativo che ne deriva, coerente e unitario, è ripartito in un susseguirsi di frame ermetici e asintattici, ora fotografici ora pittorici, attraversati dalla medesima energia visionaria e immaginifica, caratterizzati dallo stesso approccio denotativo e connotativo di luci e ombre, ambienti e ambientazioni, figure e corpi. Come l'omonimo film del 1956 anche il Pianeta proibito di Mazzoli e Randi da forma al sogno, al desiderio rimosso, alla volontà latente, e offre una variazione interpretativa delle teorie psicoanalitiche dell'Io e dell'Id di freudiana memoria; se però la pellicola diretta da Fred M. Wilcox guardava al futuro e alle frontiere spaziali, i due artisti innescano un cortocircuito temporale e orientano la propria riflessione verso gli anni 50' e 60' che rivivono nelle atmosfere crepuscolari, nelle auto d'epoca, negli abiti indossati dalle criptiche e seducenti figure femminili. L'osservatore fuori campo, che assume il ruolo di voyeur, contempla gli intrighi, le passioni, i riti e le trame che si consumano nella notte senza che i protagonisti ne siano consapevoli; ogni visione è un organismo vivo, pregno di solitudine, intriso di erotismo, trasuda odori, umori, rumori. Il linguaggio filmico evocato dalla pittura di Mazzoli e dalla fotografia di Randi si traduce in atmosfere tese, malinconiche, sospese, le inquadrature passano velocemente da situazioni tipicamente metropolitane a intime esplorazioni di interni casalinghi, da remote strade di periferia a cupi paesaggi boschivi. L'uso della luce e delle luci rivela un attento e scrupoloso studio delle infinite possibilità espressive di uno strumento capace di veicolare stati d'animo, articolare forme architettoniche, definire contrasti netti, accarezzare forme sinuose, svelare lunari pallori alabastrini. Il Pianeta proibito è dunque la realtà altra in cui istinti primitivi e impulsi repressi fecondano il seme dell'immaginazione posto a dimora nel fertile ventre della psiche, da essa nascono prodigi, mostri e creature di tenebra capaci di incarnare l'essenza più oscura dell'animo umano, per affrontarli non occorre compiere avveniristici viaggi intergalattici ma scavare nel profondo del proprio animo.
Anna Rita Punzo