Indistinti confini – Ovidio e la METAMORFOSI

Arte

Accademia di Romania in Roma , Viale delle Belle Arti Nr.110, Roma, Italia, 00197, Italia
26/11/2025 - 07/12/2025

L’Accademia di Romania in Roma presenta la mostra personale di arte contemporanea „Indistinti confini - Ovidio e la METAMORFOSI” di Luminiţa Ţăranu.
La mostra è promossa dall’Accademia di Romania in Roma, dall’Istituto Culturale della Romania, dall’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino, dalla Società Dante Alighieri in Italia e dal Comitato di Bucarest della Società Dante Alighieri.
L’installazione che l’artista ha creato per l’occasione interpreta, attraverso la tecnica del disegno su carta, l’opera del poeta romano Ovidio, “Metamorfosi”, capolavoro letterario del mondo classico latino.
Il testo critico nel catalogo di Alessandro Masi, critico e storico dell’arte, Segretario Generale della Società Dante Alighieri in Italia.
Testo critico istituzionale di Oana Boșa - Malin, Vicedirettrice dell'Accademia di Romania in Roma.
Il progetto grafico del catalogo e dell'allestimento mostra, Arch. Pietro Bagli Pennacchiotti.
Composta da grandi fogli verticali di carta Fabriano di dimensioni 1,50 x 3,30 m, l’installazione che l’artista propone al pubblico in forma inedita è ispirata alla struttura compositiva dell'opera di Ovidio: la continuità delle storie dei miti, intrecciate nella doppia spirale, che generano metamorfosi e la contiguità dei "quadri" che si generano l'uno dall'altro.
Il desiderio di affrontare questo progetto sorge dal fatto che il filo conduttore del percorso artistico di Luminiţa Ţăranu, iniziato nell'ultimo anno di studio presso l’Università Nazionale delle Arti di Bucarest, si basa sul concetto della metamorfosi come trasformazione dialettica, della mutazione e della metafora come successivo stadio poetico.
L’artista, romena di nascita e italiana di adozione, ha realizzato l’installazione specificatamente per la Sala Esposizioni dell'Accademia di Romania in Roma, considerando lo spazio ideale per elaborare un argomento che trova radici storiche culturali comuni tra la Romania e l’Italia, ricordando che Publio Ovidio Nasone, nato a Sulmona nel 43 a.C., ha trascorso l’ultima parte della sua vita, fino al 17 d.C., a Tomi, in Dacia, allora piccolo porto sul Pontus Euxinus, dove il grande poeta fu esiliato dall'Imperatore Ottaviano Augusto, nell'8 d.C.
“Poema della rapidità”, così definisce Italo Calvino nel suo saggio “Gli indistinti confini”, l’opera di Ovidio, dal quale l’artista si è ispirata nel titolo della mostra, scegliendo il disegno (a carboncino e grafite) come tecnica artistica, diretto e rapido, "acuto" e di dettaglio, la cui freschezza, tipica dell'esperienza, si avvicina al carattere vivo e umano dell'azione.
Colpita dalla modernità delle "Metamorfosi", dalla libertà visionaria di Ovidio nel creare il mondo, coinvolgendo i miti e la storia, l’artista interpreta i "confini indistinti" come spazi sconfinati, di osmosi fluida che, oltre a evocare la Genesi, rivelano l'attuale concezione della vita in un mondo senza barriere geografiche e spirituali.
“Con questa nuova prova, invece - scrive Alessandro Masi nel catalogo - Luminița Țăranu ci dimostra come tutto sia più semplice, evidente, palese, come quel dito che punta verso il “re nudo” e che lei ci svela attraverso le pagine vertiginosamente belle della letteratura di tutti i tempi: le “Metamorfosi” di Ovidio!”