La forma della memoria

Arte, Arti Performative

Via Martiri di Sant’Anna, 10, Pietrasanta, LU, 55045, Italia
28/01/2021 - 31/12/2021

Valentina Lucarini Orejon, classe 1985, poliedrica artista, con la predilezione innata per la scultura, ci presenta la sua ultima opera, una vera e propria performance site-specific “La forma della memoria”, come concerto e compressione di forme.
Nei locali della Fonderia Artistica Versiliese di Pietrasanta, in provincia di Lucca, l’artista ha voluto tributare un’opera alla riscoperta e decodifica dei valori del ricordo e della spiritualità, valori connessi inesorabilmente alla fragilità umana, presente nelle “cose umane” e negli oggetti, che diventano giacenze di memorie del passato.
Attraverso le “forme di fusione”, ovvero i bozzoli irregolari di gesso e iuta che si utilizzano nel procedimento a cera persa, Valentina Lucarini Orejon ha creato un’opera multipla, assolutamente all’avanguardia, un vero e proprio organismo unico, composto da vari medium: video, disegno, performance e installazione.
L’artista ha accumulato, catalogato e scelto i cilindri di fusione, disegnando su di essi e accatastandoli gli uni sugli altri e andando a creare una stratificazione come antiche pergamene: dei totem del ricordo.
Una performance, site-specific, che nella Fonderia Artistica Versiliese ha trovato la sua casa madre, che l’artista ripete, ciclicamente, perché come dichiara la stessa: “La perdita della memoria, equivale alla perdita dell’identità e questo è un viaggio in un tempo immaginato, dove i cilindri sono le mie pagine bianche e io sono il medium di memorie disperse”.
Ogni giorno che viviamo su questa terra, infatti, produciamo istantanei ricordi che vanno a depositarsi in una stratificazione continua e incessante a cui noi continuamente attingiamo per poter seguitare a vivere. Ogni ricordo è impregnato di interferenze, fatte di racconti e di immagini create dalla coscienza, ma anche da ombre di cui non conosciamo né la forma né la provenienza.
Valentina Lucarini Orejon è anche autrice del testo che forma parte integrante dell’opera e della performance, del quale riportiamo i passaggi più significativi: “La Forma della memoria: è quasi una rievocazione, un rituale ancestrale attraverso il quale riconosco, annoto e mi faccio da tramite, fino a farne comparire i segni: sono volti dagli occhi socchiusi o dagli sguardi inquisitori, corone di mirto, panneggi abbandonati, animali silvani e sfuggenti, oggetti in disuso, incubi.
Tutti quanti trovano posto in una vasta composizione, in una grande installazione perpetua e sempiterna, come il tempo che la crea.
E mentre passeggio in mezzo ai miei cilindri, eretti come edifici del tempo che fu o come tronchi di sequoie in una foresta, mi rendo conto che i ricordi del mondo, anche quelli di vite che non sono la mia, fanno parte di una memoria collettiva e complessa, si affastellano gli uni sugli altri creando cumuli, blocchi e strati di materia, rimembrandoci che siamo una piccola parte del tutto.”
Cylinders, Mnemonic totems. The shape of memory as a symposium and condensation of shapes è anche un video su Youtube https://youtu.be/54sZC_93UJQ