Lettere Armene

Arte, Altro

Strada VII, 4, roma, RM, 00060, Italia
06/06/2025 - 30/06/2025

In versione contemporanea e allineata, seppure con due approcci molto diversi, le lettere tra Franz Cerami e Vincenzo Del Monaco raccontano le premesse, le tappe e gli incontri di un artista italiano a Jerevan da una parte, e di un Grand Tour “su gomma” delle regioni dell’est europeo dall’altro e che, per ambedue, si conclude in Armenia. Due versioni a confronto dell’incontro con geografie e umanità “altre”; due esperienze di viaggio volte a comprendere luoghi a loro sconosciuti fino a quel momento e che, in entrambe le versioni, porteranno ad una maggiore conoscenza del proprio essere e del proprio percorso professionale. Un viaggio di attraversamento ma anche di crescita e di scoperta individuale. Splendide le illustrazioni grafiche del libro di Franz Cerami che fanno da compendio ai racconti di attraversamento e di confronto umano.

Le lettere del maestro napoletano descrivono in maniera impressionista l’arrivo in un paese in cui è stato ospite, ma anche interprete e artefice e che dipingono con parole - che fanno eco a lunghe e rapide pennellate – paesaggi urbani ed individui, invitando ad entrare nel cuore della creazione artistica e rivelando infine come da un’idea in partenza l’opera d’arte si trasformi attraverso l’incontro umano e la geografia dei luoghi. Al pari della sua pratica artistica, le sue parole rivelano il desiderio di un mondo migliore che si esprime per mezzo di spazi urbani abbandonati a cui viene ridonata la vita; luoghi dimenticati che tornano ad essere luoghi vissuti, non solamente per un pubblico ristretto, ma per la comunità tutta.

In risposta, Del Monaco parte da una narrazione diacronica e spontanea arricchita sovente da flashback su luoghi ed esperienze personali passate rivelando un intelletto raffinato e impreziosito da una curiosità e da un entusiasmo ancora oggi intatti, se teniamo conto di un’esperienza professionale che sovente deriva nella disillusione. Il suo è un racconto autobiografico permeato di aneddoti che, nel districare il passaggio rituale che dall’adolescenza lo porterà all’età adulta, ci consente di comprendere ma anche di immaginare i momenti di propulsione e di formazione di una mente e di una sensibilità particolare. Lungo un percorso professionale improntato sulla conoscenza del sé e dell’altro e, soprattutto, sul desiderio incolmabile di conoscere forme ed espressioni di identità umane e geografiche (all’apparenza) distanti. Del Monaco ci accompagna nel cuore dell’Armenia, un paese antico e magico che, per parafrasare le sue parole: “offre uno charme unico, non replicabile e che man mano ci lascia avvolgere da un calore inedito: Una terra che ci parla della Torre di Babele, della Mesopotamia, dell’Antica Grecia, dell’Antica Roma, ma anche di Venezia, di Gerusalemme e della Russia… ricco di autori, sapori e luoghi da scoprire […] Una finestra di millenni, di pagine altissime di cultura, straordinari scrittori, musicisti, inventori, persone di scienza, di Fede, eroi comuni…”. Nella seconda parte del racconto, l’ex Ambasciatore d’Italia a Jerevan ci racconta la rivoluzione pacifica condotta da Nikol Pashinyan nel 2019, che favoritì il rientro di tanti esuli in patria, trasformando il paese in un crocevia culturalmente internazionale, mettendo fine alla diaspora provocata dal genocidio del popolo armeno da parte dei Turchi nel 1915. Del Monaco descrive un percorso intimo ed interiore, rivelando sentimenti, esperienze familiari e professionali condivise ma soprattutto un intelletto attento al dettaglio e alla “nuance” che si traduce in un linguaggio espressionista e straordinariamente acuto nel tracciare una vera e propria cianografia della storia e del presente del popolo armeno, e che mostra diverse similitudini, attraverso i secoli, con il nostro.