“Looking at the trees gazing at the sky”

Arte

Viale Aventino 17-ingresso su Via Avnetina, Roma, RM, 00153, Italia
12/11/2019 - 26/11/2019

Le tre artiste si confrontano sul rapporto uomo-natura, evidenziandone aspetti quali la fragilità, la conservazione, la trascendenza, la realtà e l’illusione in un susseguirsi di dimensioni intimistiche che sorvolano passato e presente.

Marina Buening lavora con materiali naturali sempre molto diversi: per questo progetto ha realizzato una mini installazione di scatole trasparenti che prendono forma da strane conchiglie, pungenti e spinose (in tedesco stachelig). Dietro di esse dei disegni realizzati a matita e delle acqueforti a punta secca. L’artista dà vita a dei micro-mondi, metafore delle variegate e molteplici realtà nelle quali ognuno di noi si trova immerso: ogni scatola è una vita, reale e concreta o dello spirito, nella quale la natura si insinua inevitabile e ineluttabile.

Lucy Clink presenta una serie di fotografie in bianco e nero: sono stampe in gelatina d’argento, ispirate agli elementi tipici della tradizione pittorica come la la natura morta, il paesaggio e il ritratto, che in questo progetto assumono una vita ed una essenza nuova, mantenendo tuttavia uno stringente legame con le realtà di un tempo andato.

Anita Guerra affronta la sua intima connessione con la sfera naturale presentando un olio su rame: il rame è un materiale che ha la doppia connotazione di essere sia rigido e sia malleabile; è presente nel nostro organismo ed è essenziale per il benessere del nostro corpo, è conduttore di elettricità, si trasforma a contatto con gli altri elementi e si scioglie facilmente. A Cuba, paese di origine dell’artista, il rame viene spesso associato alla ricchezza, ma anche allo sfruttamento del periodo dello schiavismo e al mondo spirituale legato al culto della patrona di Cuba, la Vergine della Carità. Di colore rosa-arancione, il rame ha una luce calda e i colori ad olio scivolano dolcemente sulla superficie scintillante: Anita lo lucida, lo graffia, lo ossida e lo modella. L’opera si impone con la sua materialità ma contemporaneamente la nega in un complesso mondo di illusioni: vuoto o fiamma, paradiso o elemento che sgorga da un ruscello, lascito del passato e attesa del futuro.