Lucio Del Pezzo at Dep Art Out
Arte
MF22+MG Ceglie Messapica, Provincia di Brindisi Contrada Marangi - Ulmo, Ceglie Messapica, italia, 72100, Italia
03/08/2025
Dep Art Out e Fondazione Marconi sono lieti di annunciare una serata evento dedicata all’artista Lucio Del Pezzo. Domenica 3 agosto dalle 19 alle 21 il suggestivo trullo, sede estiva della Dep Art Gallery di Milano, ospiterà una scultura dell’artista napoletano. L’evento è a cura di Veronica Recchia.
Conosciuto per aver sviluppato un linguaggio artistico in cui pittura, scultura, oggetti del quotidiano e simboli si intrecciano in un curioso dialogo visivo, Lucio Del Pezzo, napoletano per nascita e formazione, insieme a Biasi, Di Bello, e altri, è tra i fondatori del Gruppo 58 e della rivista “Documento Sud”.
La mostra rende omaggio a uno dei temi portanti della ricerca artistica di Del Pezzo: il Casellario. Introdotto nelle sue pitture-sculture già all’inizio degli anni Sessanta, questo elemento diventa una delle cifre distintive del suo linguaggio, trovando una sua prima espressione autonoma e compiuta nel 1968 nell’opera Visual Box.
Proprio la sua origine partenopea rappresenta la chiave di lettura fondamentale per comprendere la sua visione artistica. Napoli, crogiolo di culture e tradizioni, città colta, misteriosa e magica, diventa terreno fertile da cui attingere per lo sviluppo di una propria poetica di linguaggio. Durante questa prima fase di sperimentazione le opere di Del Pezzo, dal sapore neodadaista, si popolano di simboli, oggetti trovati, reliquie, rifiuti intrappolati al di sotto di una spessa patina di colore a olio.
Sono poi gli studi di archeologia compiuti in Grecia, l’esperienza parigina, durante la quale l’artista viene profondamente influenzato dalla componente onirica del surrealismo, e il trasferimento agli inizi degli anni Sessanta a Milano a orientare la sua ricerca verso una maggiore esaltazione delle forme e degli elementi oggettuali.
Pur restando centrale, l’elemento simbolico viene ora ordinato all’interno di strutture rigorose. Le varie forme, inizialmente disposte libere su mensole, vengono successivamente incasellate in griglie, compartimenti, spazi organizzati. È in questo contesto che nasce il Casellario, dispositivo compositivo all’interno del quale, come un abile archeologo, l’artista colloca ed organizza i suoi reperti. Al nucleo iconografico delle prime ricerche si integrano, in maniera sempre più consapevole, forme rubate dalla pittura di de Chirico, apparati decorativi di matrice liberty, strutture geometriche e volumi architettonici. A queste componenti si affiancano suggestioni formali provenienti dall’arte egizia e bizantina, rielaborate da Del Pezzo non come semplici citazioni, ma come elementi attivi di un alfabeto autonomo.
Così anche nell’opera Visual Box e nei quattro piccoli casellari esposti in mostra; sfere, cilindri, ed elementi curvilinei vengono accostati a piramidi, clessidre, colonne tortili e volumi decorativi che appartengono al mondo metafisico e surrealista.
Queste opere richiamano alla mente l’immaginario del bestiario o dell’erbario medievale, in cui elementi eterogenei venivano raccolti e custoditi come testimonianze del meraviglioso e dell’ignoto. Tuttavia, a differenza di quei repertori, nei lavori di Del Pezzo non esiste una classificazione scientifica o sistematica, ma gli oggetti si dispongono giocosamente seguendo le regole del caso.
Il Casellario è per l’artista un archivio di memorie, dove ogni compartimento custodisce frammenti di tempo, ricordi e suggestioni. Il Casellario è un alfabeto visivo, un linguaggio che si rinnova di continuo e che consente personali e molteplici letture.