Matteo Nasini / Burning Treasure

Arte, Arti Performative

Via Ennio Quirino Visconti, 55, Roma, Italia, Roma, RM, 00193, Italia
31/03/2023 - 15/09/2023

Burning Treasure di Matteo Nasini delinea i contorni di una nuova cosmologia prodotta dalla sovrapposizione di piani temporali che, coesistendo, suggeriscono l’idea di un movimento ciclico, di una rinascita implicitamente contenuta nella fine del mondo.
La mostra, composta da soli lavori inediti, sembra tentare di ricostruire, e contemporaneamente preconizzare, origini e sorti della Terra a partire dalla forza luminosa del Sole, che le ha assicurato prosperità e che allo stesso tempo ne determinerà la distruzione, o quantomeno la radicale trasformazione.
Il calore generato dalle costanti esplosioni della stella, rappresentata in uno dei due grandi arazzi esposti nel salone, diventa motore di un simbolico riavvolgimento temporale che associa l’origine della vita alla sua fine o, usando un’immagine più concreta, la formazione dell’acqua allo scioglimento dei ghiacciai, diretta conseguenza del riscaldamento globale.
È significativo, in quest’ottica, che il titolo dell’arazzo venga mutuato per l’intera mostra, come a voler tracciare un’orbita attorno a questo oggetto seducente e minaccioso, un tesoro ardente, appunto, la cui luce è tanto folgorante da risultare potenzialmente fatale.
Ogni opera si presenta in effetti come conseguenza diretta di questa incessante e sempre più evidente azione combustiva, capace di influenzare strutture e comportamenti di ogni specie vivente.
Ne Gli annegati, per esempio, tra la rigogliosa vegetazione di un paesaggio marino, appaiono alcune figure antropomorfe sommerse, forse vittime di un improvviso innalzamento delle acque dettato dall’aumento delle temperature. In Pensiero fisso, invece, un pinguino seduto su uno sgabello e rivolto verso un orizzonte ostacolato dalle architetture, sembra piangere la graduale scomparsa del suo habitat naturale, o forse commuoversi, in preda a una sorta di sentimento del sublime, alla vista delle sue sorprendenti trasformazioni.
Allo stesso modo Summer perspective for young creatures, la fontana posizionata sul pavimento, appare come un monito, una prospettiva per il futuro (come suggerisce lo stesso titolo) non troppo dissimile dalla realtà ed efficacemente simbolizzata dalla sabbia, materiale prodotto dall’erosione terrestre e strumento di scansione temporale nella clessidra. Le sue caratteristiche formali e cromatiche, però, paiono anche assimilarla a un corpo organico, un animale come un uccello o un rettile adattatosi a un ambiente arido e ostile, che è il risultato di un processo evolutivo del tutto analogo a quello di ogni altro essere vivente.
Una nuova creatura, dunque, sorta dall’estinzione di un ecosistema e in grado di prosperare in un nuovo mondo, altrettanto misterioso e miracoloso.
In un contesto ambientale sempre più soggetto a cambiamenti climatici irreparabili, il progetto di Matteo Nasini, non senza malinconia, sembra dunque proiettarci oltre l’epilogo, prospettando un futuro radicalmente mutato, eppure ancora vitale.