RE-GENESIS | RINASCITA
Arte
Museo Pan, via dei Mille 60, Napoli, Na, 80135, Italia
14/10/2020 - 15/11/2020
Dal 14 ottobre per la prima volta a Napoli, su impulso di Ken Kim per Kips Gallery New York arriva in Italia la coreana Jeong-Yoen Rhee. Affermata artista internazionale (ha esposto negli Stati Uniti, in Corea, Portogallo, Spagna, Germania, Francia, Australia, Giappone e Kenya) Jeong-Yoen Rhee è nota per l’originalità dei suoi lavori nei quali, con la complicità della pratica zen, della meditazione e dello yoga, sviluppa una riflessione sulla vita che nasce dall’osservazione della natura per arrivare alla relazione uomo-natura, uomo-destino. Una pittura, la sua, preziosa per l’uso dei materiali e dei supporti.
Il titolo Re-Genesis | Rinascita parte dalla considerazione che “per l‘artista – scrive nel catalogo la curatrice della mostra Paola De Ciuceis – la nuova genesi è il piacere di giungere alla purezza di materia e forma del demiurgo nel momento della nascita dell’oggetto creato per la prima volta. E come il grande artefice impastò la terra con le mani per dar vita al mondo, così l’artista ritiene che il metodo ideale sia quello diretto, senza la mediazione di strumento alcuno”.
La particolarità di Jeong-Yoen Rhee è proprio quella di dipingere senza pennello, mescolando i colori con la mano e stendendoli con il polpastrello. Ma un’altra particolarità è anche quella di preferire prodotti organici a quelli industriali per la capacità che hanno di mantenere nel tempo tonalità uniche e proprietà originali in quanto a odori e colori.
Tra i più usati: la lacca presa direttamente dall’albero della lacca; la creta, la terra e la cenere vulcanica, la polvere di carbone e di oro, il guscio d’uovo, la madreperla, l’argilla rosa che donano un senso di mistero all’opera d’arte.
Anche le tele sono naturali: la carta coreana fatta a mano dal gelso oppure la tela di canapa tessuta al telaio.
Un discorso a parte merita l’uso che l’artista fa del bambù, materiale presente per il significato fortemente simbolico che lo caratterizza: “forte e resistente – è scritto nel catalogo – con quelle sue articolazioni cave flessibili ma sempre dritte, è emblema di fermezza ed esempio per l’individuo che nella condivisione di abilità e valori può trovare il perno della società”.
Le opere colpiscono per i colori: azzurro, verde, prugna, color terra e l’occhio di chi guarda viene rapito dal magnetismo delle forme circolari nel quale ci si può abbandonare provando un gran benessere.