REMO GAIBAZZI: UNA RIVOLUZIONE PERMANENTE
Arte
Borgo Scacchini 3/a, Parma, Pr, 43121, Italia
18/04/2025 - 30/06/2025
Venerdì 18 aprile 2025 alle ore 18, presso la sede dell’Associazione Remo Gaibazzi in Borgo Scacchini 3/A a Parma, sarà inaugurato un nuovo allestimento della mostra permanente dedicata a Remo Gaibazzi (1915–1994). L’esposizione, pur riproponendo la collezione tradizionalmente ospitata nella sede, si presenta in una veste rinnovata, sia per il percorso espositivo che per l’inclusione di alcune opere mai esposte prima.
Il nuovo allestimento propone un’ampia panoramica sulla produzione dell’artista, organizzata per nuclei tematici e periodi di ricerca, piuttosto che seguendo un ordine cronologico. Questa scelta curatoriale consente di mettere in relazione tra loro le diverse “anime” stilistiche che hanno caratterizzato il lavoro di Gaibazzi, offrendo al visitatore un’esperienza immersiva e articolata.
La visita si apre con una sezione dedicata al periodo denominato “grado zero della pittura” (1974–1978), rappresentato da opere essenziali e riflessive, esposte su una parete appositamente studiata. A seguire, si accede a un ambiente più intimo dove sono esposte tele emulsionate della metà degli anni Sessanta, opere che mostrano la sperimentazione tecnica dell’artista, con una particolare attenzione alla scala delle immagini e al linguaggio fotografico.
Proseguendo nel percorso, si entra in una zona isolata che raccoglie disegni e studi eseguiti in diversi periodi: dai ritratti caricaturali del 1934–1936 ai bozzetti satirici del dopoguerra (1948–1952), passando per le raffigurazioni grottesche e dolenti del periodo 1953–1962, influenzate dal neorealismo e dalla critica sociale di matrice espressionista. Sono inoltre presenti i paesaggi urbani metafisici realizzati tra il 1958 e il 1962, le figure ispirate all’esistenzialismo baconiano (1960) e i bozzetti per le vetrate della chiesa di Villaggio Belvedere (1970–1971), progetto che testimonia l’interesse di Gaibazzi per l’arte sacra contemporanea.
Il percorso si apre poi verso un’ampia e luminosa sala con vetrate, dedicata al cosiddetto “periodo della scrittura” (1979–1994). In questa fase, Gaibazzi abbandona definitivamente il figurativo per abbracciare un linguaggio più concettuale. Le opere di grande formato, dominate dai toni oro e bianco, riflettono e diffondono la luce naturale, diventando superfici meditative e simboliche.
La mostra si conclude con una sezione dedicata alla trasfigurazione pop del paesaggio urbano (1966–1974), in cui i monumenti cittadini diventano segni grafici e geometrie astratte. Tra le opere più rappresentative spicca quella dedicata al rosone di San Francesco al Prato (1969), esempio emblematico della visione moderna e simbolica dell’artista.
In occasione dell’inaugurazione, sarà organizzata una visita guidata aperta al pubblico, per approfondire contenuti, tecniche e scelte espositive.
La mostra sarà visitabile fino al 30 giugno 2025, dal martedì alla domenica, con orario 16.00 – 18.00 o su appuntamento. Ingresso libero.