Rue de l’Esperance

Arte

Complesso Monumentale di Santa Caterina Oratorio de' Disciplinanti , Piazza Santa Caterina, Finalborgo, SV, 17024, Italia
15/12/2018 - 13/01/2019

Rue de l’Esperance, sguardo dopo sguardo, ci conduce in una zona franca. Le oltre ottanta immagini che la costituiscono, segnano, quasi fossero pietre di un selciato, un percorso in cui la visionarietà e la maturità espressiva di Riccarda Montenero Rue de l’Esperance, sguardo dopo sguardo, ci conduce in una zona franca. Le oltre ottanta immagini che la costituiscono, segnano, quasi fossero pietre di un selciato, un percorso in cui la visionarietà e la maturità espressiva di Riccarda Montenero felicemente si confrontano e si contaminano. La serie è densa di rimandi iconografici e linguistici che – per limitarsi a due soli esempi – spaziano dalla fotografia plastica al Surrealismo. La stessa titolazione delle opere è un rilancio alla capacità immaginifica dello spettatore, una sorta di invito al gioco del cadavre exquis.
Nelle opere transitano disegni, si dispongono corpi, compaiono cromatismi. Ciascun elemento, collocato con sapienza nello spazio di rappresentazione, appare risolto ma impronunciabile: è un segreto, dell’artista e nostro, che resterà tale.
In anteprima e in appendice a Rue de l’Esperance, Riccarda Montenero presenta anche Odyssé dans les yeux, una sequenza tratta da Sans abri, progetto tuttora in fieri. Dalla strada – rieccola, la strada! – dai suoi marciapiedi e dai suoi margini, si propagano vite a cui l’autrice restituisce identità e dignità. Ogni incontro si fa racconto, epico, greve e ossessivo, costituito di immagini sovrapposte: immagini come capitoli di una storia che ci risucchia e da cui non possiamo, eticamente, chiamarci fuori.Rue de l’Esperance, sguardo dopo sguardo, ci conduce in una zona franca. Le oltre ottanta immagini che la costituiscono, segnano, quasi fossero pietre di un selciato, un percorso in cui la visionarietà e la maturità espressiva di Riccarda Montenero felicemente si confrontano e si contaminano. La serie è densa di rimandi iconografici e linguistici che – per limitarsi a due soli esempi – spaziano dalla fotografia plastica al Surrealismo. La stessa titolazione delle opere è un rilancio alla capacità immaginifica dello spettatore, una sorta di invito al gioco del cadavre exquis.
Nelle opere transitano disegni, si dispongono corpi, compaiono cromatismi. Ciascun elemento, collocato con sapienza nello spazio di rappresentazione, appare risolto ma impronunciabile: è un segreto, dell’artista e nostro, che resterà tale.

In anteprima e in appendice a Rue de l’Esperance, Riccarda Montenero presenta anche Odyssé dans les yeux, una sequenza tratta da Sans abri, progetto tuttora in fieri. Dalla strada – rieccola, la strada! – dai suoi marciapiedi e dai suoi margini, si propagano vite a cui l’autrice restituisce identità e dignità. Ogni incontro si fa racconto, epico, greve e ossessivo, costituito di immagini sovrapposte: immagini come capitoli di una storia che ci risucchia e da cui non possiamo, eticamente, chiamarci fuori.

Laura Manione, aprile 2018

"RUE DE L'ESPERANCE" rimanda a una via di Parigi. È un progetto costituito da una ottantina di opere fotografiche, le cui tematiche spaziano dall'identità alla follia, dai conflitti alla crudeltà, dalla seduzione al tempo che segna i corpi, ecc.. Una narrazione che vede il corpo generalmente in sequenza, insieme a disegni autografi, simboli e graffiti fotografati nelle vie di Parigi.

Laura Manione, aprile 2018

"RUE DE L'ESPERANCE" rimanda a una via di Parigi. È un progetto costituito da una ottantina di opere fotografiche, le cui tematiche spaziano dall'identità alla follia, dai conflitti alla crudeltà, dalla seduzione al tempo che segna i corpi, ecc.. Una narrazione che vede il corpo generalmente in sequenza, insieme a disegni autografi, simboli e graffiti fotografati nelle vie di Parigi.

felicemente si confrontano e si contaminano. La serie è densa di rimandi iconografici e linguistici che – per limitarsi a due soli esempi – spaziano dalla fotografia plastica al Surrealismo. La stessa titolazione delle opere è un rilancio alla capacità immaginifica dello spettatore, una sorta di invito al gioco del cadavre exquis.
Nelle opere transitano disegni, si dispongono corpi, compaiono cromatismi. Ciascun elemento, collocato con sapienza nello spazio di rappresentazione, appare risolto ma impronunciabile: è un segreto, dell’artista e nostro, che resterà tale.

In anteprima e in appendice a Rue de l’Esperance, Riccarda Montenero presenta anche Odyssé dans les yeux, una sequenza tratta da Sans abri, progetto tuttora in fieri. Dalla strada – rieccola, la strada! – dai suoi marciapiedi e dai suoi margini, si propagano vite a cui l’autrice restituisce identità e dignità. Ogni incontro si fa racconto, epico, greve e ossessivo, costituito di immagini sovrapposte: immagini come capitoli di una storia che ci risucchia e da cui non possiamo, eticamente, chiamarci fuori.

Laura Manione, aprile 2018

"RUE DE L'ESPERANCE" rimanda a una via di Parigi. È un progetto costituito da una ottantina di opere fotografiche, le cui tematiche spaziano dall'identità alla follia, dai conflitti alla crudeltà, dalla seduzione al tempo che segna i corpi, ecc.. Una narrazione che vede il corpo generalmente in sequenza, insieme a disegni autografi, simboli e graffiti fotografati nelle vie di Parigi.