“SANA UTOPIA” IN MOSTRA IL PENSIERO E LE OPERE DI STROLI

Arte

Teatro Giovanni Battista Pergolesi di Jesi - Sala esposizioni , Piazza della Repubblica, 9, Jesi, Ancona, 60035, Italia
13/12/2017 - 26/12/2017

“Sana utopia” è il titolo dell’attesa mostra di Stroli allestita, nella Sala espositiva del Teatro Pergolesi, in Piazza della Repubblica a Jesi. Un nuovo lavoro, presentato in tre sezioni; passato presente e futuro, che l’artista dedica all’Uomo attraverso la sua dirompente potenza espressiva.

L’inaugurazione è fissata per mercoledì 13, alle ore 17, con l’intervento del critico d’arte Fabio Ciceroni, l’ingresso è libero, tutti i pomeriggi, dal giovedì alla domenica, dalle ore 16,30 alle 19,30 fino a martedì 26 dicembre.

“Sana utopia” è una nuova sorprendente sfida di Stroli alla retorica della resa. È un pungolo di speranza a chi si macera nel conformismo senza esprimere se stesso, a chi si piega, consapevole o meno, a una catena di montaggio priva del tramestio del fare artigiano, del suo biologico sudore e che, proprio per questo, sortisce il suo effetto velenoso in modo più subdolo e pervasivo. È lo scontento muto che naviga nelle viscere della banda larga per rappresentarsi con il dramma spettacolarizzato o il sorriso e gli atteggiamenti, spesso vuoti, della società del selfie. È un grumo di zuccheri confezionati, cristalli di bit che favoriscono spesso una comunicazione dimentica della sua ragion d’essere, prona al mercato e ai tempi. Stroli ci stimola, invece, a ri-pensare le nostre scelte, a immaginare un nuovo umanesimo delle idee, delle relazioni, della collaborazione, del rispetto per l’altro e dell’ambiente.

L’artista jesino ci propone un uomo e una società nuovi proiettati, inevitabilmente, pena l’autodistruzione, verso la propria felicità con “… un’energia ispirativa tale – come scritto dal critico Ciceroni - che ci obbliga ad essere grati all’arte, e a quest’arte, quando per forza emotiva diventa dono di meditazione su un’umanità sempre meno autenticamente libera, imprigionata per assuefazione dalle sue stesse alchimie tecnologico-digitali e rinchiusa nella sua sfera di comfort, ma anche stegata dalla sua pulsione al dominio”.