Tracce – Fotografia in viaggio tra Italia e Armenia

Arte, Fotografia

5 italy Street, Yerevan, Armenia, 0010, Armenia
24/08/2020 - 31/10/2020

In tempi di pandemia non capita spesso di leggere di progetti d’arte che fanno del viaggio e dell’incontro un punto di partenza.
L’artista Patrizia Posillipo, in direzione ostinata e contraria, ha appena intrapreso un viaggio complesso, inseguendo queste tracce tra due paesi che da secoli sono legati da un rapporto e un dialogo ancestrali: l’Italia e l’Armenia.
“TRACCE - Fotografia in viaggio tra Italia e Armenia” è un viaggio da ovest a est, da nord a sud, attraverso le principali regioni italiane e armene, alla ricerca delle connessioni ancora vive tra i due paesi. Luoghi e volti racconteranno questo intenso legame, sulle orme nascoste di gente comune che porta con sé bagagli di oggetti e storie personali; migranti che non conoscono confini e lasciano tracce del loro passaggio o del loro permanere.
Fotografa dalla straordinaria sensibilità, Patrizia Posillipo ha realizzato progetti come “Nomadi” e “Africa del Nord”, che raccontano culture e luoghi con sguardo acuto, impiegando il mezzo fotografico per esplorare in profondità lo spirito di un luogo o la trama di un volto. I veri soggetti delle sue fotografie sono le storie che ogni persona racconta attraverso gli sguardi, i gesti, i luoghi o gli oggetti scelti per farsi ritrarre.
L’occhio fotografico di Patrizia Posillipo è come una carezza; esso non si appropria dell’immagine, né si limita a registrare ma, grazie al tempo concesso dalla tecnica del ritratto in posa, si mette in stretta relazione con i soggetti, nell’intento di coglierne il carattere e il sentimento. È questo il senso di un agire quasi antropologico che riesce non solo a documentare le trasformazioni delle comunità e delle persone, ma anche a catturarne i paesaggi interiori, ergendoli a metafora poetica del dramma e della bellezza di identità in continuo cambiamento.
Le prime foto scattate in Italia mostrano volti dai fieri tratti armeni come quello di Rupen, uomo dallo sguardo intenso quanto la sua storia, ritratto a Bari tra i tappeti di cui il suo paese di origine è grande produttore. Non solo volti, ma anche oggetti e simboli possono raccontare storie; allo stesso modo l’alfabeto armeno dischiude un mondo, come traspare dal particolare di uno degli antichi manoscritti armeni custoditi nella biblioteca del Pontificio Collegio Armeno a Roma.

Progetto di Patrizia Posillipo
Realizzato grazie al supporto dell’Ambasciata d’Italia in Armenia
A cura di Isabella Indolfi
Con il contributo scientifico del Prof. Carlo Coppola