Francesco Arena

Francesco Arena è un'artista visivo italiano e un curatore indipendente; fotografo, performer, videomaker.

Dopo il liceo artistico e durante la frequentazione dell’Accademia di Belle Arti, si avvicina alla fotografia e nel 1985 decide che quello sarà il mezzo privilegiato nel suo lavoro per l’estrema aderenza alla realtà, (almeno in apparenza) e il suo potenziale espressivo immediato.

Opera da anni nel campo dell’arte realizzando progetti anche site specific; oltre a serie fotografiche e polaroid, struttura installazioni che interagiscono con l’utilizzo di oggetti quotidiani, fotografie, musica e video proiezioni.

Indaga sul ruolo delle immagini nella società contemporanea e sulla possibilità di ribaltare le nostre abitudini interpretative; gran parte del suo lavoro consiste in una riflessione sull’atto stesso del vedere, sulla costruzione della “rappresentazione”, sul concetto di “identità” e su come noi stessi guardiamo le immagini, proiettando su di esse significati che sono loro estranei e che provengono dalla nostra stessa esperienza autobiografica, culturale e sensoriale. L’atto dell’inquadratura diventa non solo un dispositivo formale ma anche e soprattutto, un dispositivo interpretativo a disposizione dello spettatore; per questo motivo le sue immagini/installazioni non sono accompagnate da un titolo preciso (ma radunate in serie o cicli), né la loro origine è in alcun modo chiarita.

Anche gli stili fotografici utilizzati mutano a seconda dei lavori, ora più classici ora più legati al linguaggio mass mediale della pubblicità e della moda, questo per mantenere il più possibile un legame con una forma di comunicazione e un codice interpretativo comune mettendolo continuamente in discussione.

Ultimamente sceglie la tela vinilica come supporto privilegiato delle sue opere eliminando tutti gli elementi classici della presentazione fotografica quali cornici, passepartout o pannellature, concentrandosi così sull’impatto visivo dei suoi lavori e sull’essenza dell’immagine stesa come un telo reso tridimensionale da supporti invisibili, oppure usata come una seconda pelle che ricopre e riveste a volte non solo il corpo umano ma anche gli oggetti quotidiani creando dei corto circuiti sensoriali.

Dal 2016 è ideatore e curatore del progetto multimediale “Other Identity"Altre forme di identità culturali e pubbliche; biennale di arti visive che misura di volta in volta lo stato di una nuova grammatica narrativa, di nuove forme di interpretazione della nostra immagine. A confrontarsi sul tema dell’identità e dell’auto rappresentazione sono coinvolti artisti italiani e stranieri uniti da una comune piattaforma emotiva e tematica, dalla quale poi sfociano ricerche personali ben distinte, e dal comune linguaggio fotografico.
Il concept del progetto diventa nel 2022 l’omonima rubrica settimanale su Exibart; un work in progress che coinvolgerà per due anni circa 100 protagonisti dell’arte contemporanea.

www.otheridentity.it