Il Codice Atlantico ad Amboise nelle opere di Corrado Veneziano

Arte

Eglise de Saint Florentin, Placette Saint Florentin, Amboise, Francia, 37400, France
24/05/2019 - 07/06/2019

S’inaugura venerdì 24 maggio ad Amboise, nella Valle della Loira, la mostra personale di Corrado Veneziano, selezionata nel programma francese per le celebrazioni del 500mo anniversario della morte del genio da Vinci. Patrocinata, tra l'altro, dalla Presidenza della Repubblica francese, dalla Confederazione delle regioni della Valle della Loira e dal Comune di Vinci, nonché dal Museo Leonardiano, la mostra sarà allestita nella Chiesa di Saint Florentin, il luogo dove in effetti Leonardo chiese di essere sepolto dopo gli ultimi tre anni della sua vita, trascorsi appunto in Francia, ospite del re Francesco I.
La mostra, a cura di Francesca Barbi Marinetti e Niccolò Lucarelli, segna un riconoscimento importante e prestigioso per l'artista italiano Corrado Veneziano, ed è incentrata sul Codice Atlantico, il lavoro più ricco e complesso di Leonardo, e nel quale è facile trovare suggestioni architettoniche, ingegneristiche, musicali, poetiche.
Veneziano prende le immagini più consuete ma anche quelle più nascoste e sorprendenti (talora malinconiche, dolcissime) e le proietta in un cielo affascinante e avvolgente, a conferma di uno sguardo intenso, da Leonardo sempre coltivato, verso una visionarietà che è futuro, ricerca, allargamento di prospettive.
Veneziano ha scelto di lasciar parlare Leonardo, ponendo in primo piano la sua straordinaria opera tecnica e scientifica, arricchendola di quell’afflato artistico che accosta il pensiero alla poesia. Parola scritta e disegno tecnico, esaltati da colori concettuali e onirici insieme, si sublimano nella levità poetica dell’arte: ruote, cannoni, congegni meccanici, formule matematiche, danzano fra stelle e pianeti avvolti nell’immensità siderale che è metafora sia della vastità potenziale del sapere umano, sia di quell’ignoto che ancora sfugge alla conoscenza. Una pittura intrisa di Realismo Magico che ammanta di meraviglia le intuizioni di Leonardo, e sfiora il Simbolismo nel tratteggiare aeree visioni di volti e marchingegni; metafora della levità celeste dell’ingegno umano, quando messo al servizio del progresso civile. La concretezza delle opere leonardiane assurge allo status di bellezza dell’intelligenza, così come nella concezione di Plotino (che fu poi anche quella rinascimentale); l’utile aristotelico e platonico si arricchisce dell'intuizione dell’artista che crea l'unità fra le parti: il pensiero matematico, la sua traduzione in segni e disegni, risplende nella simmetria, si fa icona di civiltà e trionfo dell’intelletto.